Il nastro si riavvolge ad un mese fa. La RCF di San Benedetto non chiuderà, anzi rilancia. Questo in estrema sintesi l’esito molto positivo dell’incontro di oggi in Regione, convocato dall’assessorato al Lavoro, al quale erano presenti, l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi e l’assessore alle Aree di crisi complessa, Guido Castelli.
Seduti allo stesso tavolo oltre al’amministratore delegato dell’azienda Arturo Vitali, anche le rappresentanze sindacali provinciali di FIOM Cgil, UILM Uil e le Rsu locali, che hanno condotto una trattativa esemplare, quasi miracolosa.
L’azienda emiliana produttrice di impianti audio, dopo la crisi causa Covid, aveva annunciato la chiusura del sito rivierasco in ottemperanza al piano industriale necessario per ottenere il credito bancario. Ma l’ad Vicari ha chiesto alla Regione la possibilità di trovare canali di finanziamento per un progetto di riconversione industriale che si impegna a inviare fra due settimane a Palazzo Raffaello.
Castelli ha ricordato che è possibile riprogrammare le vecchie risorse europee per le aziende che non hanno dismesso. Dunque ora l’obiettivo non è più dunque quello di delocalizzare le produzioni, ma realizzare in Italia quello che ora si produce all’estero. In particolare con nuove linee produttive all’interno dello stabilimento di via Valtiberina che si trasformerebbe dunque in un centro d’eccellenza. Per i 32 lavoratori finisce oggi un incubo durato un mese, quello del loro trasferimento a Reggio Emilia: “un licenziamento mascherato”, lo avevano definito gli stessi dipendenti, molti dei quali, impossibilitati per motivi di famiglia ad accettare il nuovo posto di lavoro.