Non avrebbe fatto nulla per impedire che sua moglie Rosina venisse uccisa quel pomeriggio della vigilia di Natale. Per questo il procuratore capo Giovanni Giorgio, in attesa degli esiti finali delle perizie, ha impugnato il rigetto del Gip alla richiesta di misura cautelare per il marito Enrico Orazi. Il giudice, dopo gli arresti di una settimana fa di Arianna Orazi e Enea Simonetti, figlia e nipote della 78enne, entrambi indagati per omicidio premeditato, aveva deciso di lasciare a piede libero il marito di Rosina che negli ultimi giorni ha continuato ad andare a lavorare nel suo negozio di autoricambi a Macerata. La procura invece vorrebbe fosse applicata la misura degli arresti domiciliari per il 79enne Enrico Orazi, anche lui indagato per omicidio, nonostante avrebbe avuto un ruolo marginale. Sarà quindi il Tribunale per il riesame di Ancona a decidere in proposito. Rosina Carsetti è stata trovata morta lo scorso 24 dicembre nella sua villetta di Montecassiano. Per i familiari si è trattato di una rapina finita in tragedia. Per la Procura a ucciderla è stato Enea a compimento di un piano elaborato dalla madre a partire dal 16 dicembre. Un delitto dunque premeditato e maturato tra le mura domestiche per dissidi familiari.