Un’azienda di Corropoli è stata sequestrata dalla guardia di finanza di Teramo, nel corso di un’operazione condotta in sinergia con la guardia costiera di Giulianova. Si tratta di uno stabilimento gestito da un cinese, che produce mascherine e si trova nella zona industriale della Val Vibrata. Al suo interno, infatti, sono stati individuati quattro lavoratori in nero, sui tredici complessivi trovati all’interno dell’azienda, e sono state ravvisate anche numerose violazioni della normativa ambientale ed edilizia. In particolare, nell’opificio non venivano rispettate le disposizioni anticovid e non è stata mostrata agli agenti neanche la certificazione antincendio. Inoltre, i militari hanno anche accertato la presenza di scarichi domestici non autorizzati che confluivano nella linea delle acque bianche del comune di Corropoli, nonchè la presenza di un pozzo, privo anch’esso di autorizzazione, con cui veniva captata l’acqua dal sottosuolo per l’approvigionamento dello stabilimento. Il laboratorio, fra l’altro, situato all’interno di un capannone fatiscente, versava in pessime condizioni igienico-sanitarie. La finanza e la guardia costiera, al momento del blitz, si sono trovate di fronte numerosi banchi di lavoro dotati di macchine da cucito professionali, cumuli di tessuti pronti per la lavorazione e scatoloni già imballati per la spedizione. Nell’opificio c’erano anche delle stanze, abusive, adibite a dormitorio per gli operai senza i requisiti minimi di sicurezza e igiene, privi di areazione e con impianti elettrici non a norma. Era stata anche allestita una cucina alimentata da bombole di gas, non idonea alla preparazione e conservazione del cibo. Sul posto è intervenuta anche la Asl teramana e l’azienda è stata immediatamente posta sotto sequestro dalle fiamme gialle.