Un imprenditore ascolano di 54 anni e un operaio edile albanese di 34 anni, residente ad Alba Adriatica, sono stati posti agli arresti domiciliari per produzione e detenzione di sostanza stupefacente. L’operazione è stata effettuata dai carabinieri di Ascoli, che il 9 ottobre scorso arrestarono anche un terzo componente dell’organizzazione. Quel giorno, infatti, gli agenti fecero irruzione in un casolare della periferia ascolana, sorprendendo un trentenne di origini albanesi, in Italia senza fissa dimora, intento a prendersi cura di una piantagione indoor di marijuana. Nel casolare furono rinvenute cinque stanze, al piano terra, completamente adibite a serra con 1.500 vasi di piante e un impianto molto sofisticato di illuminazione e irrigazione da un pozzo attiguo all’abitazione. Il trentenne fu subito arrestato e adesso, dopo mesi di indagini, sono emersi elementi determinanti per l’arresto anche degli altri due suoi collaboratori. Il ricavato dello spaccio della marijuana avrebbe fruttato diverse decine di migliaia di euro, con la droga che veniva venduta in tutto il territorio tra Marche e Abruzzo. All’operazione, svolgendo perquisizioni nelle abitazioni del 54enne ascolano e del 34enne albanese, hanno collaborato anche i carabinieri di Alba Adriatica e le unità cinofile dei carabinieri di Pesaro e Chieti.