Un pianto è stata la gestione di Domenico Serafino, che martedì ha fatto fallire la Samb dopo nemmeno 11 mesi di presidenza. E in lacrime si è concluso il campionato della squadra, che a Macerata, nel primo turno playoff contro il Matelica, si è arresa 3-1 – gol del momentaneo pari firmato da D’Angelo al 24′ st, il quinto stagionale per il centrocampista campano. Matelica bestia nera dei rossoblù, sconfitti per la terza volta quest’anno (3-2 al Riviera a metà dicembre, 1-0 all’Helvia Recina a inizio aprile).
E dopo la partita di oggi alcuni giocatori della Samb sono scoppiati a piangere, su tutti Angiulli e Fazzi (nella foto). Particolare molto apprezzato dalla tifoseria, coi giocatori che hanno continuato a dimostrare attaccamento alla causa, nonostante gli stipendi siano fermi a ottobre.
Proprio Fazzi su Instagram ha scritto: “Questa città mi è entrata dentro, nelle difficoltà ci siamo rimboccati le maniche e alla fine ci siamo guadagnati questi playoff e non meritavamo di uscire così… grazie a tutti quelli che hanno fatto parte diquesto percorso”. Così, invece, Angiulli: “Ci hanno impedito in tutti i modi di inseguire il sogno nostro e di tuttà la città…non riesco a darmi pace perché nessuno di noi meritava questo epilogo…ora speriamo di vincere la partita più importante…e di tornare a gioire tutti insieme…io ancora una volta mi sento orgoglioso di aver indossato la vostra maglia e di averla sudata fino all’ultimo secondo”.
La Samb non è riuscita a ripetere la cavalcata di un altro spareggio, i playout del 2006, quando arrivò la salvezza dopo una palpitante doppia sfida contro il Lumezzane: vittoria lombarda per 3-1 all’andata, memorabile 4-0 rossoblù al Riviera al ritorno. Quindici anni dopo la Samb dovrà provare a salvare titolo sportivo e categoria: i curatori fallimentari Franco Zazzetta (che c’era anche nel 2006), Massimiliano Pulcini e Francesco Voltattorni, aspettano offerte entro le 14 di martedì.
Il tempo stringe: l’iter del fallimento tecnico va concluso entro il 5 giugno.