Una delegazione di lavoratori, circa una sessantina di persone, comprese le rappresentanze sindacali, si è presentata lungo il percorso della tappa marchigiana della corsa Rosa, Grotte di Frasassi-Ascoli Piceno, per dare ancora maggiore visibilità alla lotta intrapresa dal 31 marzo scorso.
Da quando cioè, la multinazionale fabrianese leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti ha ufficializzato il proprio piano strategico che prevede esuberi, la chiusura dello stabilimento di Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo. Scandendo slogan e con uno striscione ben in vista, alcuni lavoratori di Elica, accompagnati dai rappresentanti del coordinamento sindacale unitario, hanno occupato la zona delle Serre che collega Fabriano a Cerreto D’Esi, uno dei tratti percorsi dai ciclisti della tappa odierna del Giro d’Italia. “Il modello che propone Elica con il suo piano strategico, di delocalizzazione, oltre ad essere un disastro sociale e lavorativo per i dipendenti e per la stessa azienda, rischia di diventare un problema per tutto il Paese, in particolar modo nel momento in cui si sta discutendo di come distribuire una grande quantità di risorse pubbliche alle imprese. Vanno fermate le delocalizzazioni, il piano di Elica deve essere ritirato: l’azienda rinunci al suo piano e si costruiscano insieme le condizioni per mantenere il lavoro in Italia, mettendo al centro i valori della stessa Elica, le persone ed il territorio”, hanno detto i rappresentanti sindacali al termine della protesta.