Dalla notte della lunga attesa a quella del clamoroso dietrofront. Antonio De Sarlo si è chiamato fuori. Doveva essere in città stamattina, per l’asta fallimentare della Samb, ma non ci sarà. Lo ha comunicato nella notte all’ex patron rossoblù Gianni Moneti (nella foto), che – riferisce il suo legale – ha provato a fargli cambiare idea. Invano.
Sconosciuti, almeno per il momento, i motivi del passo indietro dell’imprenditore di Battipaglia, che domenica aveva costituito la Sambenedettese 1923, versato l’intero capitale sociale (10mila euro), già individuato direttore generale e direttore sportivo, preparato l’assegno circolare da 100mila euro da consegnare e ribadito ai suoi collaboratori che avrebbe offerto il minimo, i 400mila euro indicati dal bando quale base d’asta. Ieri pomeriggio la comunicazione a Moneti che sarebbe giunto in Riviera non nella serata, ma direttamente a poche ore dalla gara. Insomma, era tutto pronto. Invece niente. Moneti sta lasciando San Benedetto proprio in questi istanti.
Ma cosa ha spinto De Sarlo a ritirarsi all’ultimo?
A questo punto l’unico gruppo che potrebbe presentare un’offerta nello studio del notaio Pietro Caserta è quello costituito per il sudcoreano di base in Florida, Kim Dae Jung. E’ la Sambenedettese Srl dei due tifosi rossoblù Mariano De Angelis e Luigi Di Matteo.
Il grande giorno per il club rossoblù, fallito il 4 maggio scorso, è cominciato con una sorpresa.