E’ ripreso stamattina il processo per i 34 imputati per la tragedia di Rigopiano, quando nel gennaio del 2017 una valanga travolse l’hotel resort con la morte di 29 persone. E’ stato il turno delle perizie presentate dagli avvocati difensori degli imputati, per complessive 2000 pagine: per questo l’udienza è stata rinviata al 25 giugno. Il processo è ancora nelle fasi preliminari dell’udienza preliminare ad oltre 4 anni dalla tragedia. Tre i temi principali affrontati in queste perizie: relazione effetto/casualità sulla valanga che il 19 gennaio del 2017 ha travolto l’Hotel; gestione emergenza da parte della Provincia e quella dei soccorsi da parte della Prefettura. Secondo quanto si è appreso, in uno studio presentato dagli esperti dell’Università di Chieti parrebbe che la valanga sia stata causata dalla forte scossa di terremoto della tarda mattinata, tesi che andrebbe ad escludere eventuali responsabilità circa la scarsa prevenzione adottata in un’area soggetta a valanghe. In una altra perizia si parla della gestione dell’emergenza che, secondo il perito sarebbe stata affrontata nel migliore dei modi e che anche in caso di intervento tempestivo, questo non avrebbe consentito di salvare altre vite. Legata a questa anche la consulenza relativa alla gestione dei soccorsi in capo alla Prefettura. Queste consulenze dovranno essere studiate dai legali delle aperti civili e quindi questo giustifica il rinvio. Uno degli avvocati delle parti civili, Romolo Reboa, ha detto che: “Non vorrei che da questo enorme volume di carte non si possa poi riassumere tutto in una paginetta e che sia l’ennesimo escamotage per alzare un po’ di polvere. Va a finire che l’unico vero imputato da condannare in questa vicenda sia la montagna”.