Prime quattro ore di sciopero nell’ambito della vertenza Elica. Questa mattina gli operai degli stabilimenti marchigiani della multinazionale di Fabriano (Ancona), leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, si sono dati appuntamento davanti allo stabilimento di Cerreto D’Esi intorno alle 9.
Da qui, in circa 300, insieme ai rappresentanti dei sindacati di categoria e del coordinamento sindacale unitario del Gruppo, si sono mossi in direzione del Municipio, dove ad attenderli c’era il sindaco David Grillini, insieme ai colleghi di Mergo Luca Possanzini, Cupramontana, Matelica, Serra San Quirico, oltre ai consiglieri regionali del Pd: Mangialardi, Bora e Mastrovincenzo, e la deputata del M5S Terzoni.
È stato loro consegnato un documento che, auspicano gli operai e i sindacati, possa essere firmato, come è avvenuto. E, quindi, inviato in Regione prima dell’inizio dell’incontro, convocato dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli con il management di Elica. Si ratta del secondo dopo quello con i sindacati.
Al centro della discussione, il piano strategico 2021-2023 che prevede 409 esuberi su 560 dipendenti totali del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo. Lo sciopero dei lavoratori di Elica terminerà alle 13.. Il coordinamento sindacale unitario ha annunciato altre iniziative del genere nei prossimi giorni, ricordando di avere a disposizione altre 12 ore di sciopero proclamato nell’ambito dello stato di agitazione seguito alla presentazione del piano strategico da parte della multinazionale fabrianese, avvenuta il 31 marzo scorso.