Roberto Renzi attacca in conferenza stampa, alla Terrazza di San Benedetto: “Come promesso, dopo avere affiliato l’AS Samb, vi presento i miei soci”. Eccoli lì, Francesco Giuseppe Colucci e Claudio Giustini. Entrambi con il presidente rossoblù per il fine settimana dell’investitura ufficiale in Riviera. Entrambi alla prima esperienza nel mondo del calcio.
“E vi svelo un retroscena: il giorno dell’asta (24 maggio, ndr) li ho chiamati, abbiamo fatto una call a tre pochi minuti dopo aver saputo che anche Kim Dae Jung aveva presentato la sua offerta dal notaio” prosegue Renzi. “Non posso riferire testuali parole, ma il senso era: non ti curar di lui. Vai, rilancia. Insomma, l’abbiamo voluta a tutti i costi la Samb. Tutti e tre”.
Colucci, classe 1967, romano, aveva un nome e cognome, ma non ancora un volto. Risultava già da diversi giorni, da visura camerale, amministratore unico del club rossoblù. Oltre che socio di Renzi in altre sette aziende. Di Giustini, invece, non conoscevamo nulla. Romano anche lui, romanista, 60 anni da compiere. E poi architetto, socio di Renzi ma pure sindaco di Percile, borgo montano di 200 e spicci abitanti in provincia di Roma.
“Io sono l’anima più razionale del gruppo” dice Francesco Giuseppe Colucci. “I miei due compagni di viaggio sono più romantici e passionali. Il sottoscritto invece è la parte imprenditoriale. Di sicuro siamo stati io e Giustini a convincere Renzi a prendere la Samb”.
Così Claudio Giustini: “Con Renzi siamo innanzitutto amici e soci in affari. La Samb è un’opportunità che abbiamo colto al volo. Siamo orgogliosi di rappresentare una squadra con quasi 100 anni di storia e con un grande pubblico. Ecco, questi aspetti ci hanno spinto a lanciarci in questa avventura”.
Nella foto da sinistra: Colucci, Renzi e Giustini