Non semplici abbracci ma atti sessuali compiuti su una sua alunna, una bimba di 6 anni. Secondo la procura di Ancona l’insegnante, un 30enne jesino supplente di inglese e musica, è andato ben oltre il suo compito ed è stato rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Ancona Francesca De Palma con l’accusa di violenza sessuale aggravata su minore. Il caso è emerso a settembre del 2020 quando dopo una denuncia sporta circa un anno prima, dai genitori di una bambina di sei anni, sua alunna, sono scattate le indagini condotte dalla Squadra mobile di Ancona. L’imputato secondo l’accusa avrebbe tenuto atteggiamenti molesti anche nei confronti di altri bambini emersi poi dalle pagine di alcuni diari trovati in casa. A denunciarlo però sono stati solo i familiari della bambina, ad ottobre 2019, che si sono costituiti parte civile con l’avvocato Giorgio Canali, dopo che la piccola aveva riferito del comportamento del maestro. Chiedono un risarcimento di 800mila euro. L’insegnante dovrà ora affrontare un processo la cui data per la prima udienza è stata fissata per il prossimo 14 ottobre. La difesa, rappresentata dall’avvocato Stefano Migliorelli, ha preferito andare a dibattimento senza avanzare richiesta di rito alternativo (poteva chiedere l’abbreviato, ma non il patteggiamento che per questa posizione non è ammesso) e dimostrare così l’innocenza del suo assistito affetto, stando alla documentazione sempre in mano alla difesa, di una affettuosità estrema non adeguata nei confronti dei bambini. Se questo si sia tramutato anche in un reato sarà dimostrato o meno al processo. Da un anno il docente è sospeso dal servizio, ha comunicato lui stesso al Ministero dell’Istruzione dopo l’esplosione dell’indagine la volontà di autosospendersi.