Nel contesto di una visita specialistica all’interno del suo ambulatorio privato di Ancona, lo scorso giugno, avrebbe costretto una sua trentenne paziente a subire violenza sessuale. L’accusa di violenza sessuale aggravata è stata mossa nei confronti di un ex medico di base in pensione, ginecologo, a carico del quale è stata disposta la misura cautelare del divieto di esercitare l’attività professionale di medico e medico specializzato per la durata di un anno. A conclusione dell’attività investigativa eseguita dalla Squadra Mobile anconetana, coordinata dalla Procura, il 12 agosto gli agenti hanno rintracciato l’indagato, ultrasettantenne, e, dopo averlo condotto negli uffici della Questura per le formalità di rito, lo hanno sottoposto alla misura interdittiva. Al momento della ‘notifica’ il medico è apparso sorpreso dal provvedimento.
Per l’accusa, sostenuta dal pm Andrea Laurino, il professionista avrebbe costretto la paziente a subire atti sessuali, approfittando della sua qualità di medico specializzato e di esercente un servizio di pubblica necessità.
La vittima, che si era confidata con un’amica e poi con i propri familiari, si era rivolta a un centro anti-violenza. Indizi precisi e univoci, secondo gli investigatori, sono arrivati dalle dichiarazioni della vittima, corroborate da indagini capillari e testimonianze di altre persone informate sui fatti.
Un quadro che ha portato il gip a disporre il divieto di esercitare l’attività professionale al medico per un anno.