I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, nell’ambito di un’attività in materia di spesa pubblica nazionale, condotta in collaborazione e sinergia con l’INPS, hanno individuato diversi soggetti che indebitamente percepivano il sussidio pubblico, pur non avendone diritto in quanto detenuti.
Questo particolare sostegno economico oltre a richiedere particolari requisiti specifica che il richiedente non deve essere sottoposto a misura cautelare personale, né essere stato condannato in via definitiva per una serie di reati espressamente previsti.
Partendo da tale previsione normativa, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ascoli Piceno hanno esaminato le posizioni di tutti quei soggetti che, trovandosi reclusi presso il locale carcere, hanno richiesto il beneficio antecedentemente o in costanza di detenzione.
È così emerso che 5 persone avevano indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza per aver omesso di comunicare di essere sottoposte a misure di restrizione della libertà personale.
Singolare e difficile da scoprire è stata anche la posizione di una 37enne, che aveva presentato la domanda per accedere al beneficio, indicando un nucleo familiare composto da figlio minorenne e coniuge, omettendo però di dichiarare che, da tempo, quest’ultimo era detenuto presso il penitenziario di Marino del Tronto.
Al termine degli approfondimenti svolti, i militari della Guardia di Finanza hanno segnalato all’INPS i nominativi di coloro che sono risultati illecitamente percettori del reddito di cittadinanza, per la revoca ed il recupero delle somme erogate che ammontano ad oltre 22.000 euro.
Contestualmente, sono stati denunciati alle competenti Procure della Repubblica, per aver reso dichiarazioni false o attestanti cose non vere, reato che prevede la pena della reclusione da due a sei anni.