Riunione fiume tra l’amministrazione comunale, in testa Pasqualino Piunti, e il gruppo della decina di imprenditori locali riunito a suo tempo dal sindaco uscente, referenti l’ex rossoblù Claudio Bartolomei e l’avvocato Roberto Ascani.
Il faccia a faccia si è concluso da poco, dopo una serie di contatti, inclusi quelli con Roberto Renzi, presidente dell’AS Samb, e il numero uno della Figc, Gabriele Gravina. La premessa: al momento Renzi non ha ancora presentato la procedura per avvalersi dell’articolo 52 comma 10 delle Noif, le Norme organizzative interne federali, dunque domani si attenderà l’esito del ricorso presentato il mese scorso al Tar (udienza nel pomeriggio), quello per cui l’immobiliarista nato ad Atri vorrebbe seguire l’esempio della Casertana, ammessa in soprannumero in serie D dopo la mancata iscrizione in Lega Pro.
Ebbene sono due gli scenari presi in considerazione da Comune e gruppo sambenedettese. Il primo: il ricorso di Renzi viene accolto dal tribunale amministrativo del Lazio. Se così fosse, Renzi porterebbe avanti in autonomia la procedura di iscrizione (con tutto quello che ne consegue: tassa d’iscrizione, 350mila euro a fondo perduto, piano finanziario, ecc.) e i locali entrerebbero in società con l’1 per cento di quote e probabilmente il controllo del settore giovanile.
Secondo scenario: Renzi rimedia l’ennesima bocciatura. E allora sarebbero Bartolomei e compagni a garantire l’iscrizione in serie D attraverso l’US Samb 1923 costituita il 10 agosto. Consci del fatto che poi però, nel breve termine, bisognerà far salire a bordo qualche imprenditore forte, magari di fuori – e anche stavolta non sarà l’ex patron Franco Fedeli.
Morale: l’ennesima, infinita domenica in casa rossoblù potrebbe aver partorito uno spiraglio per la ripartenza dal calcio rossoblù. Una ripartenza faticosissima, a quattro mesi dal fallimento del club di Domenico Serafino.
Nella foto l’imprenditore Gianni Iacoponi, del gruppo locale