ANCONA – Di seguito una nota della Uil Marche.
Nelle Marche si contano 1 milione e 127mila contribuenti dei quali, circa 1 milione, potenzialmente interessati alla presentazione del modello 730 in scadenza al 30 settembre. Quasi 600mila lavoratori subordinati e oltre 400mila pensionati. Eppure nella nostra regione si registrano oltre 3 miliardi sottratti all’Erario.
Il dato rilevato dalla Cgia di Mestre dà da pensare e impone una seria riflessione sul fisco e sulla necessità di una riforma fiscale. Secondo dati del Mef (analisi dati Irpef – anno d’imposta 2019) nel nostro paese il 53,0% delle persone fisiche assolve all’obbligo dichiarativo utilizzando il modello “730”, in crescita di 1,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Tale frequenza sale al 58% nelle regioni del Friuli Venezia Giulia, Marche e Basilicata, mentre continua a diminuire la percentuale di coloro che utilizzano il mod. Redditi. In totale nelle Marche si presentano 256.569 modelli Redditi, 658.442 modelli 730 e 212.078 Modelli CU.
Per evasione siamo al nono posto nazionale. Il sommerso rappresenta il 15,2% del valore aggiunto regionale: ogni 100 euro di gettito ne scompaiono 17,5, ben sopra la media nazionale. Numeri che è bene tenere a mente in questi tempi in cui di discute molto di riforma fiscale che, va detto con estrema chiarezza, non può essere adeguata senza un efficace contrasto dell’evasione fiscale.
Il dato di partenza è che, da sempre, le tasse gravano principalmente su lavoratori dipendenti e pensionati che devono sottostare ad un sistema di tassazione complesso e con evidenti disparità in palese contrasto con quanto sancito dall’ art. 53 della Costituzione. I 10 anni di crisi e gli effetti della pandemia hanno aumentato ancor di più disuguaglianze e ingiustizie sociali.
L’ultima indagine di Banca d’Italia sottolinea come il 5% delle famiglie possieda il 40% della ricchezza privata totale del Paese. Secondo la stima regionale il reddito disponibile delle famiglie marchigiane si è ridotto di circa il 2% nel 2020 ma già prima della pandemia il reddito era inferiore del 3,2% rispetto a 10 anni prima.
“La media marchigiana vede un reddito di circa 19.200 euro, di poco superiore alla media italiana ma comunque molto basso rispetto alle regioni del nord – spiega Claudia Mazzucchelli, segretaria generale Uil Marche – Per rilanciare l’economia marchigiana e, in generale, quella dell’Italia occorre agire sul cuneo fiscale mettendo a disposizione più soldi nelle tasche di chi lavora e varare una riforma fiscale che preveda una tassazione più equa con minor peso su lavoratori e pensionati”.
Claudia Mazzucchelli della Uil Marche
“È urgente quindi agire sul fisco avendo come primo obiettivo il taglio delle tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati, ridisegnando e rafforzando le detrazioni specifiche per i redditi da lavoro dipendente e da pensione al fine di ridurre il peso della tassazione che grava maggiormente su queste categorie. Ciò consentirebbe una maggiore distribuzione di ricchezza anche nella nostra regione dove dipendenti e pensionati sono oltre l’88% dei contribuenti e dove crisi economica prima e sanitaria poi hanno causato importanti squilibri macroeconomici – aggiunge la segretaria Mazzucchelli – Certo bisogna agire anche sulla tassazione delle imprese che, per evitare il fenomeno della concorrenza fiscale, andrebbe armonizzata almeno al livello europeo. L’obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare a una vera e propria Unione fiscale europea per evitare che i “paradisi fiscali” previsti in alcuni paesi siano “inferni” per altri”.