Del “Bonus Renzi” abbiamo parlato anche durante la prima puntata della trasmissione “Cuore di Calcio”, andata in onda su VeraTv Canale 79 domenica 19 settembre alle ore 20.
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Due milioni e duecentodiciassette mila euro: è questa la cifra che abbiamo soprannominato “Bonus Renzi“, ovvero la somma spesa dall’attuale presidente della Samb (e dai suoi soci) per rilevare il titolo sportivo della Samb e per iscriverla in Serie D.
Una cifra ragguardevole, considerando inoltre che la Samb, al momento in cui Renzi ha acquistato il titolo sportivo all’asta lo scorso 24 maggio, si trovava in Serie C. Le vicissitudini successive sono conosciute e complicatissime: fatto sta che al dunque la Samb è stata iscritta in Serie D.
A quel punto tuttavia i costi previsti per l’iscrizione in C sono ulteriormente saliti, a causa dei 400 mila euro necessari per l’iscrizione in D e degli stipendi dello scorso campionato da saldare (spesa che si riusciva ad evitare in caso di iscrizione in C).
Dunque 540 mila euro all’asta fallimentare, 670 mila euro di stipendi arretrati, 130 mila euro contributi Inps, 145 mila euro di residuo stipendi della scorsa stagione, 332 mila euro come residuo di contributi Inps (i famosi contributi per cui si è chiesta la compensazione fiscale con crediti Iva di terzi non accettata dalla Figc), 400 mila euro per l’iscrizione in Serie D. Totale due milioni e duecentodiciassette mila euro.
A tutte queste spese che possiamo chiamare “burocratiche“, si devono sommare le spese vive sostenute in questi mesi: ritiro, viaggi, stipendi del mese di luglio, avvocati, e via discorrendo. Un impegno davvero alto, senza considerare, last but not least, che il campionato deve ancora iniziare.