ASCOLI PICENO – Eventi e turismo in aree di grande pregio storico e naturalistico anche se spesso fuori dalle rotte del turismo di massa. Si conclude con successo l’iniziativa “Marchestorie”, sette giorni ricchi di passeggiate inclusive, laboratori per bambini e, soprattutto, eventi spettacolari itineranti attraverso ben cinque borghi del Piceno.
Una formula che ha riscosso il sold out su ogni proposta, quella sperimentata con il progetto “Su queste pietre”, che ha messo in rete Castel Trosino, frazione di Ascoli Piceno, Acquasanta Terme e Roccafluvione, nell’ambito del festival regionale “Marchestorie” e con il coordinamento e il co-partenariato del Bim Tronto.
L’obiettivo, che mirava alla valorizzazione dei borghi attraverso il recupero di leggende e racconti del territorio, è stato, quindi perfettamente centrato.
Ripercorrendo brevemente le tappe del Festival, dal 3 al 5 settembre Meschia di Roccafluvione è stata animata dalle “Voci dal borgo di pietra. Azione sonora in forma di rito” a cura di Antonella Talamonti e Aps Vivo, dal 9 all’11 settembre, invece, nei borghi di Quintodecimo, Cagnano e Ponte D’Arli è andato in scena “Tra pietra e acqua. Fluide immersioni sensoriali”, messa a punto dal collettivo composto da Cecilia Ventriglia, Davide Calvaresi e Pietro Cardarelli e dal 10 al 12 settembre Castel Trosino si è letteralmente acceso con lo spettacolo funambolico “La Leggenda di San Giorgio e il Drago” della Compagnia dei Folli.
Grazie al partenariato con il Bim Tronto e Mete Picene, agli spettacoli si sono aggiunte anche le passeggiate naturalistiche inclusive “Sulle tracce dei Briganti” e i laboratori per bambini “Il Bosco Incantato” a cura di Comete Impresa Sociale.
“Sapevamo che questo progetto sarebbe stato un’esperienza pilota e, nonostante un po’ di maltempo, consideriamo l’esperimento riuscito. Avevamo deciso di proporre un circuito artistico molto articolato ben consapevoli che la costruzione di spettacoli itineranti tra ben cinque borghi differenti sarebbe stata la vera cifra del progetto. Tuttavia, l’intento era animare e coinvolgere il più possibile e ritengo che ci siamo riusciti. Con i dovuti accorgimenti e riadattamenti, anche questo Festival può diventare uno degli elementi di visibilità e riconoscibilità del Piceno in un contesto di sviluppo turistico integrato.
Ora, forti di questa esperienza, ci mettiamo al lavoro per pianificare al meglio Pupun F.F.Festival con l’ambizione di creare una kermesse di elevato spessore culturale e valoriale che, ne siamo certi, sarà il prossimo fiore all’occhiello non solo del Piceno ma dell’intera regione in tutta Italia”, chiosa il presidente del Bim Tronto Luigi Contisciani.
Il progetto, lo ricordiamo, vale 49mila euro, di cui 24mila finanziati dalla Regione Marche e 25 mila dal Bim Tronto.