Di Benedetto Marinangeli
Abbrandini 5: Non è reattivo sul gol del vantaggio del Fiuggi. Ci potrebbe essere stata anche una deviazione ma il pallone era abbastanza lento
Alboni 6: Dalle sue parti non si passa. Copre con diligenza l’out di competenza non disdegnano le proiezioni offensive.
Miruku 5: I pericoli maggiori per la difensa della Samb vengono proprio dalla sua parte, dove l’Atletico Fiuggi sfonda costantemente.
De Santis 5: Perde palla nell’azione del 2-0 ed è sempre in affanno sugli inserimenti offensivi degli esterni laziali
Cipolletta 5,5: Canta e porta la croce, fa a sportellate con Fall ma spesso ne esce battuto
Lulli 4: Un calciatore della sua esperienza non può lasciare la squadra in dieci dopo solo mezzora dal fischio d’inizio. Ed è anche il capitano.
Ferretti 6: Parte bene e creare subito scompiglio nella retroguardia dell’Atletico Fiuggi, poi nella ripresa cala di intensità a causa di una preparazione fisica approssimativa.
Amoruso 6: Il giovane classe 2003 resta sempre lucido ma da solo non può reggere la linea mediana e viene preso in mezzo dai centrocampisti di casa.
De Sena 5: Si fa vedere per un paio di spizzate aeree e per un assist. Nulla di più.
Lisi 5: Ha per ben due volte sui piedi e dopo solo cinque minuti la palla per portare in vantaggio la Samb ma non la capitalizza. Da lì scompare dal campo.
Fabretti 5,5: Una mezzora interessante poi, però deve lasciare il campo per Isacco dopo l’espulsione di Lulli
Isacco 5,5: Si mette lì in mezzo a lottare su ogni pallone ma non è sempre lucido.
Lorenzoni 6: Prende il posto di Miruku ad inizio secondo tempo. Si fa apprezzare per dinamismo ed intraprendenza.
Travaglini 6: Si fa vedere con una conclusione da fuori area che impegna a terra il portiere di casa
Mendicino 5: In ritardo di condizione e si vede. Praticamente non tocca un pallone. A dire il vero non gliene arrivano di giocabili.
Donati 6: Punito ancora una volta dagli errori individuali dei suoi calciatori. La Samb in campo si muove discretamente fino all’espulsione di Lulli. In inferiorità numerica ha sempre provato a giocare la partita ma ha ancora tanto da lavorare per farla arrivare al top sia tatticamente che fisicamente.