Novantatre milioni di fondi statali e 98 milioni regionali. Ammonta a 191 milioni i costi che la Regione Marche ha dovuto affrontare per la gestione dell’emergenza pandemica nel corso del 2020.
Lo rileva la Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti, presieduta da Vincenzo Palomba, nel giudizio che ha sancito la parificazione del Rendiconto generale della Regione con via libera della Procura regionale guidata da Alessandra Pomponio.
All’udienza, tenuta eccezionalmente presso l’Università politecnica delle Marche nel palazzo dell’ex Caserma Villarey, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il presidente del Consiglio regionale Dino Latini, gli assessori Guido Castelli, Francesco Baldelli e Filippo Saltamartini.
In bilancio si è aperto un centro di costo specifico indicato come “COV 20”. Tra le spese ci sono 113,2 milioni per beni (53,2) e servizi (60), tra cui quelle per i Dispositivi di protezione individuale e medici (27,5 milioni), i reagenti per screening e test sierologici, i prodotti per sanificare gli ambienti, consulenze e prestazioni accreditate, le prestazioni lavorative aggiuntive del personale sanitario durante l’emergenza ma anche i ricoveri di pazienti Covid con minor carico assistenziale presso case di cura private.