ANCONA – La Polizia di Stato ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un uomo di 40 anni, italiano, responsabile del reato di atti persecutori aggravati in quanto, con condotte reiterate, molestava la coniuge separata, inviandole via WhatsApp numerosi messaggi, alcuni dei quali anche dal contenuto minatorio, con allegate fotografie varie.
Le condotte poste in essere determinavano un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, ingenerando nella vittima il fondato timore per la propria l’incolumità, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita, con l’aggravante di aver commesso il fatto in qualità di coniuge separato e con la recidiva.
L’indagato nel recente passato era già stato destinatario della misura cautelare meno afflittiva del divieto di avvicinamento, sempre nei confronti della sua ex moglie, nonché condannato per il medesimo reato con sentenza emessa lo scorso ottobre.
All’esito dell’attività investigativa in questione, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona ha avanzato richiesta di applicazione di idonea misura cautelare.
Personale della Squadra Mobile, dopo aver rintracciato l’indagato nella propria abitazione di residenza, gli notificava il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari, con installazione del braccialetto elettronico e il divieto di comunicazione con qualsiasi mezzo con la parte offesa.