OFFIDA – Leopoldo Wick deve tornare in carcere. A sostenerlo sono i giudici del tribunale del Riesame di Ancona che hanno accolto il ricorso del Pm Umberto Monti che si era opposto alla decisione della corte d’assise di Macerata che lo scorso 1 dicembre aveva disposto la scarcerazione dell’infermiere accusato di aver ucciso di otto anziani della Rsa di Offida e del tentato omicidio di altri quattro ospiti della casa di riposo.
Per il Riesame, il cinquantottenne che attualmente si trova ai domiciliari, la misura cautelare in carcere sarebbe giustificata dalla presunta pericolosità sociale che sarebbe stata desunta dalle gravi accuse che sono state ipotizzate nei suoi confronti. Leopoldo Wick, però, almeno per il momento non tornerà dietro le sbarre visto che prima bisognerà conoscere l’esito del ricorso presentato dai suoi difensori, gli avvocati Tommaso Pietropaolo e Francesco Voltattorni.
I due penalisti hanno infatti impugnato la decisione del Riesame davanti ai giudici della Cassazione chiamati a pronunciarsi nei prossimi giorni. I difensori di Wick sostengono infatti che non ci siano le condizioni per giustificare la misura cautelare in carcere per il proprio assistito poiché non c’è alcun pericolo che l’infermiere possa fuggire e neppure quello che possa reiterare il reato tenuto conto che è stato sospeso dall’Asur.
Ma, soprattutto, per gli avvocati non vi è alcun pericolo che l’infermiere possa inquinare le prove. Non la pensano così i giudici del tribunale del Riesame di Ancona che hanno accolto le richieste del Pm Umberto Monti.