FERMO – Quarantatré anni da compiere il 14 febbraio. Paolo Ginestra è il giocatore più anziano del girone B di Serie C. Ma non ha alcuna intenzione di fermarsi.
“Prima dei 45 anni non smetto. Conta il rendimento e non la carta d’identità”. Lo aveva già detto il portiere della Fermana, ora lo ribadisce. Dopo essersi ripreso il posto da titolare. Perché con Domizzi, a inizio stagione, giocava Moschin. “Dopo il campionato dell’anno scorso e il rinnovo degli ultimi mesi pensavo di poter giocare. Bastava che Domizzi fosse venuto da me a dirmelo”. Poi a fine settembre è arrivato Riolfo. “Lo ringrazio per avermi fatto rientrare subito” continua Ginestra, oltre 600 partite in carriera (85 in maglia Fermana) e 12 rigori parati.
“Io e la Fermana ci dobbiamo ringraziare a vicenda: io per la possibilità che mi viene data e la società per come sto parando. Sono fiero di quello che ho dato alla causa in questi anni”.
Carattere ruvido (“ma vero”). “Sono identico a quando avevo 18 anni. Però sono migliorato sotto certi aspetti: prima litigavo un po’ di più”. Ginestra è in gialloblù dall’estate 2017, fatta salva la parentesi al Notaresco.
Il contratto scade a giugno. “Non abbiamo parlato di rinnovi. Giocherò ancora per un po’ e farò il massimo fin quando sarò alla Fermana. Sicuramente uomini come me, Urbinati, Scrosta e qualche altro la Fermana non ne troverà più. Per averli devi spendere dai 70 ai 100mila euro e non c’è nemmeno la certezza che facciano bene o amino la maglia come noi” conclude Ginestra.
Foto Fermana FC