ANCONA – A tre mesi dall’entrata in vigore dei nuovi Dispositivi di Sicurezza Urbana, disposti dal Prefetto di Ancona, Darco Pellos, in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, arriva un bilancio dei risultati operativi conseguiti dalla Polizia di Stato, in tema di contrasto al degrado cittadino.
Come disposto dal Questore di Ancona, Cesare Capocasa, sono stati programmati servizi straordinari di controllo del territorio – con programmazione settimanale- dal mese di novembre alla data attuale, ad opera di personale della Polizia di Stato che ha presidiato le vie cittadine, determinando una considerevole riduzione degli episodi delinquenziali segnalati alle Forze dell’Ordine, in un’ottica di prevenzione di fatti reato.
Grazie alla presenza del personale della Polizia di Stato, impiegato quotidianamente nelle aree urbane principali della città di Ancona, sono stati effettuati quasi 5400 identificazioni.
Inoltre, attraverso i posti di blocco si è proceduto al controllo di oltre 1250 veicoli.
Il presidio fisso sul territorio ha consentito di intervenire in modo tempestivo in occasione dei fatti reato verificatisi in area urbana.
Nell’ultimo trimestre tutti gli episodi di degrado o di pericolo alla sicurezza pubblica denunciati alla Polizia di Stato sono stati oggetto di successiva informativa all’autorità giudiziaria con indicazione dei presunti responsabili.
Ci si riferisce in particolare anche agli episodi sovente citati dalle cronache giornalistiche con riferimento alla odonomastica: Piazza Pertini, Via del Pinocchio, Galleria Dorica.
Attraverso il Poliziotto di Prossimità è continuo il raccordo con le Istituzioni Scolastiche ed in particolare con i Dirigenti degli Istituti Comprensivi, così come con gli esercenti i pubblici esercizi presenti nelle zone commerciali della città, al fine di raccogliere le segnalazioni ed i suggerimenti che provengono dalla parte sana della nostra comunità e più esposta al disagio sociale.
Grazie alla mappatura di tutti i soggetti controllati, all’analisi delle condotte e degli eventuali pregiudizi di polizia, è stato possibile tracciare un quadro preciso delle persone che si muovono sul territorio cittadino, per comprendere le dinamiche criminali e l’eventuale pericolosità sociale.
Sulla base della suddetta analisi e delle relative specifiche istruttorie della locale Divisione Anticrimine, il Questore di Ancona ha emesso, 135, misure di prevenzione nei confronti di individui, gravati da precedenti specifici e costituenti un pericolo per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, rispettivamente distinti in:
– 71 Foglio di via obbligatorio per soggetti che non avevano motivo di permanere sul territorio cittadino e che per tanto sono stati invitati a non rientrarvi, se non su espressa Autorizzazione dell’Autorità di P.S.
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– 36 D.Ac.Ur (Divieto di accesso alle aree urbane o Daspo urbano), ex art. 13 bis D.L. 14/2017, novellato dal D.L. 130/2020, cd. DAC.UR, che così dispone: “nei confronti delle persone denunciate, negli ultimi tre anni, per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o in locali di pubblico trattenimento, ovvero nelle immediate vicinanze degli stessi, o per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio ovvero aggravati ai sensi dell’art. 604-ter C.P., qualora dalla condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza, il Questore può disporre il divieto di accesso a pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento specificamente individuati in ragione dei luoghi in cui sono stati commessi i predetti reati ovvero delle persone con le quali l’interessato si associa, specificamente indicati…ecc…” e “in ogni caso, la misura disposta dal Questore, ai sensi dei commi 1 e 1 bis, ricomprende anche il divieto di stazionamento nelle immediate vicinanze dei pubblici esercizi e dei locali di pubblico trattenimento ai quali è vietato l’accesso”.
– 30 Avvisi Orali, nei riguardi di soggetti già gravati da precedenti specifici e di polizia, invitando loro a cambiare condotta di vita, avvertendoli che, in caso di inadempienza, si darà luogo all’applicazione di una misura di prevenzione più gravi.