ANCONA – «Gli affioramenti storici diventano nella realtà contemporanea opportunità strategiche per ricostituire occasioni di conoscenza e fruizione attraverso il progetto dello spazio pubblico capace di narrarne la natura stratificata, valorizzandone i valori identitari, rendendoli allo stesso tempo spazi attivi per un uso reale e quotidiano per i cittadini e attrattori turistici per utenti esterni».
Si legge così nell’introduzione al progetto definitivo approvato dalla giunta comunale, per il restauro e la valorizzazione dei monumenti e degli spazi aperti che costituiranno i capisaldi del percorso archeologico che lega Palazzo degli Anziani con il sottostante sacello medievale, piazza Dante e la Casa del Capitano con gli spazi adiacenti recuperati dopo l’abbattimento dei magazzini dell’ex istituto nautico.
Il progetto ha preso forma all’interno della Strategia di sviluppo urbano sostenibile ITI Waterfront di Ancona 3.0, finanziata con i fondi europei POR FESR.
“Stiamo procedendo con coerenza – afferma il sindaco Valeria Mancinelli – nel percorso che ci eravamo prefissati con i nostri obiettivi fondamentali di governo: valorizzare la dimensione di Ancona come città di mare, che ha la sua anima nel porto, che la apre al mondo, una città che non ha paura del futuro perché ritrova e rivive le sue radici più profonde. Siamo partiti dalla necessità di recuperare una identità e di rimettere in moto la città, un tema su cui si erano fatti tanti convegni ma poco si erano cercati soldi, strumenti, occasioni per far ripartire investimenti e trasformazioni reali. Su questa linea stiamo lavorando e ogni risultato raggiunto è un valore aggiunto in più per tutti noi anconetani”.
“E’ la storia – spiega l’assessore al Porto e al piano strategico Ida Simonella – a diventare artefice della ricucitura tra porto e città. Questo è il senso dell’intervento sul percorso archeologico che parte da palazzo degli Anziani, dalla chiesa bizantina in esso appoggiata, fino alla casa del Capitano e ai resti del porto traianeo. Siamo perfettamente in linea e in sintonia con la filosofia dell’ITI waterfont, il programma primo classificato per i fondi delle agende urbane nel 2017 e che oggi arriva ad una tappa decisiva per la sua completa realizzazione: questa riqualificazione, seguendo il Piano Strategico, restituisce agli anconetani un altro pezzo di storia e di identità, così come è già avvenuto per l’apertura del porto antico, la valorizzazione del Passetto, gli interventi in corso agli Archi, e valorizza un patrimonio che può diventare destinazione turistica immediata, per croceristi e non solo. Dagli archi di Traiano e Clementino, dalle mura storiche del porto, fino a risalire verso la città storica in un’unica linea ideale”.
Si tratta di un progetto del valore totale di più di 2,2 milioni di euro: 2.249.300 euro, per l’esattezza, di cui 1.633.953,19 per lavori e 615.346,81 per le spese tecniche. E’, questa, una somma che si aggiunge agli investimenti già messi in campo all’interno della strategia ITI WATERFRONT 3.0 per un valore complessivo di 5 milioni di euro. A questo investimento si aggiungono infatti 1.860.000,00 euro per la nuova Illuminazione del Fronte Mare, il contributo economico post Covid di 500.000 euro alle micro, piccole e medie imprese e i 440.000 euro per l’eco-shuttle, il bus elettrico a servizio dell’area portuale.
Sono due gli obiettivi portanti del progetto: restituire significato al sistema degli spazi pubblici di questo ambito urbano attraverso la valorizzazione di contesti storici riconosciuti dalla comunità come luoghi identitari e di grande capacità attrattiva; recuperare il rapporto armonico di una serie di “ambienti urbani” storicamente contigui: il nuovo spazio aperto pubblico alla quota delle banchine portuali risultante dalla demolizione dei laboratori dell’Istituto nautico Volterra – Elia, a ridosso dell’edificio storico della Casa del Capitano, in stretta continuità con i resti del porto romano; il piano di quota stradale del Lungomare Vanvitelli; il nuovo disegno di Piazza Dante Alighieri con cui si modificano parzialmente l’attuale sede stradale e il complessivo assetto della sosta e si evidenzia sul suolo l’impronta delle tracce della ormai distrutta chiesa di Santa Maria della Misericordia; l’area del Sacello Medioevale.
Il sistema architettonico e spaziale oggetto degli interventi interesserà dunque piazza Stracca, con il sistema di rampe di via Rupi comunali, il doppio livello degli ingressi pedonali al Palazzo degli Anziani e il più basso livello carrabile di piazza Dante, lo spazio dei reperti archeologici del Sacello Medievale, la piazza laterale alla Casa del Capitano alla quota della banchina portuale.
Il primo stralcio comprenderà tutto lo spazio a monte del sistema urbano e a lato del Palazzo degli Anziani, che include l’invaso del sacello medievale e il sistema di rampe di risalita con la piazza e la scala terminale verso via Stracca. Il progetto valorizzerà le stratificazioni archeologiche, rendendo visibili sia il sacello, sia una torre, segno di una cinta muraria elevata sul mare. Le scelte sono state condivise con la Soprintendenza dal punto di vista archeologico e architettonico. Lo spazio sarà visitabile attraverso camminamenti sospesi e sarà coperto da una struttura in acciaio con bordi rastremati per alleggerire l’impatto visivo, cromaticamente simile alle future coperture del mercato traianeo.
Il secondo stralcio è dedicato all’area centrale fulcro del sistema: il basamento del Palazzo degli Anziani e il suo attacco alla quota della città. La volontà è quella di valorizzare lo spazio della piazza come centralità di una delle storie più significative della città, rappresentata dall’unicità monumentale del palazzo. Il progetto prevede di rendere evidente il luogo in cui è stata verificata la presenza delle fondamenta dell’ex chiesa della Misericordia la cui abside è ancora visibile sotto il podio di ingresso del Palazzo. La prima chiesa dedicata alla Madonna della Misericordia nasce nel 1349 ed è strutturata in un’unica cappella eretta nel corso di una notte per liberare la città dalla peste. Negli anni successivi la costruzione fu ampliata, a seguito della diffusione del culto ad essa legata.
Nel 1943 l’edificio fu demolito dai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale.
Il terzo stralcio comprende lo spazio precedentemente occupato dal magazzino dell’Istituto nautico ora demolito, che sarà posto in relazione sia con la Casa del Capitano, sia con il sito archeologico di origini romane che si trova a monte del muro di contenimento del Lungomare Vanvitelli.
Il progetto fa parte della proposta di strategia di sviluppo urbano sostenibile ITI Waterfront 3.0 presentata dal Comune di Ancona per la valorizzazione dell’interfaccia Porto Storico – Città attraverso una serie di azioni integrate incentrate sulla riqualificazione urbana, l’efficientamento energetico delle infrastrutture pubbliche e la valorizzazione del tessuto imprenditoriale locale. Alcune di queste azioni hanno trovato forma attraverso un partenariato che ha coinvolto la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e l’Autorità Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale.
A gennaio 2021 la giunta ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica del progetto riguardante il percorso archeologico per un importo totale pari a 2.249.300 euro.
A luglio 2021 è stata affidata la progettazione ad ABDR Architetti associati Mondaini Roscani, che a fine 2021 hanno consegnato il progetto definitivo, approvato dalla giunta.