Comunicato stampa:
Centrodestra: Sulla Mozione Barlocci stiamo valutando di interessare il Garante della privacy.
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito una nota stampa firmata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia di San Benedetto in merito alla decisione del Consiglio Comunale di rendere pubblici gli atti della Commissione d’Indagine sui lavori realizzati allo stadio Riviera delle Palme nel 2020.
Stiamo valutando l’ipotesi di rivolgerci al Garante della privacy per denunciare l’approvazione della mozione e gli atti e i comportamenti che ad essa daranno attuazione (libera diffusione dati, pubblicazione ecc.), presentata dalla consigliera Barlocci e approvata dalla maggioranza consiliare, per il pericolo di divulgazione di dati non consentiti.
Siamo stati chiari sulle responsabilità alle quali si sarebbero esposti i consiglieri con un voto palesemente in contrasto con l’articolo 94 del Regolamento e con un preciso parere del segretario comunale facente funzioni. Quest’ultimo, per dirla tutta, ha spiegato in aula quanto fosse inopportuno ancor più oggi con un procedimento giudiziario aperto.
C’è un limite a tutto e del resto è tanto curioso quanto paradossale che la consigliera Barlocci si sia tanto adoperata per la pubblicazione di chissà quali misteriosi segreti sulla vicenda stadio (se non ci sono problemi allora perché rivolgersi al Garante della privacy, ndr) senza preoccuparsi di denunciare la mancata pubblicazione dei propri dati sul sito istituzionale del Comune, così come chiaramente previsto dalla legge e, nello specifico, dal cosiddetto Decreto Trasparenza.
Ora che il suo “capriccio” è stato esaudito, nonostante forti perplessità palesate dai suoi stessi alleati in Consiglio, vengano riposte le attenzioni su queste gravi inottemperanze in materia di trasparenza e pubblicità.
L’articolo 14 del decreto legislativo n33/3013 prevede al comma 1 gli “Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali”, ovvero dati degli amministratori comunali da pubblicare con una precisa tempistica riportata al comma 2: “le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati cui ai commi 1 e 1-bis entro tre mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell’incarico…”.
Questi tempi sono ampiamente trascorsi e i ritardi del Sindaco per l’individuazione di un segretario non possono essere scaricati sui cittadini che hanno il sacrosanto diritto all’accessibilità dei dati di chi li amministra per svolgere un controllo diffuso.
Il sindaco dormiente e pasticcione accenda i motori della macchina comunale perché la sua ignoranza in materia amministrativa non può continuare ad essere una giustificazione.