SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Commissione Urbanistica, si discute del progetto di riqualificazione della Zona Cerboni, per approvare una variante di completamento delle opere e il relativo schema di convenzione. Presenti il funzionario Polidori e Gionni Tiburtini. La presidente Marchegiani fa notare che in giornata ci sono state due commissioni, cosa in realtà non permessa dal regolamento comunale.
“La tematica risale al 2011 – inizia l’assessore all’Urbanistica Bruno Gabrielli – La ditta Sipa Costruzioni era l’originale proprietario dell’immobile. Negli scorsi mesi è sopraggiunto un acquirente che si è reso disponibile a portare avanti i lavori sull’immobile e ha contattato l’Amministrazione Comunale. Ci è stato chiesto un cambio d’uso di destinazione dell’immobile, che inizialmente aveva destinazione come “uffici”. All’epoca la ditta Sipa aveva questa necessità ma l’acquirente ci ha chiesto di ottenere il cambio. Al posto degli uffici verranno realizzati tre appartamenti, ciascuno dei quali, sulla base delle leggi vigenti, deve avere a disposizione tre posti auto, per 39 metri quadrati”.
“L’Amministrazione non ha avuto alcun ruolo nell’individuare l’acquirente: questo è stato individuato dalla ditta Sipa Costruzioni Srl” afferma l’assessore all’Urbanistica.
“Ci è stato chiesto anche di far valere il diritto di superficie. Abbiamo reputato che il beneficio pubblico sia evidente: riusciremo a dare attraverso questa delibera una risposta ad un quartiere che la attende da anni e metteremo a disposizione dei cittadini 49 posti auto. Inoltre assicureremo anche una nuova sede ai Vigili Urbani. Sappiamo bene quali sono le condizioni della sede dei Vigili attualmente” continua Gabrielli.
“Rispetto alle convenzioni precedenti abbiamo introdotto anche dei miglioramenti: il Comune diventerà immediatamente proprietario della porzione di immobile da destinare alla sede dei Vigili Urbani, oltre che una polizza fidejussioria a garanzia di quei lavori, valutata in 520 mila euro, qualora il costruttore non dovesse terminare la costruzione dell’opera. L’impegno del costruttore è di realizzare l’opera entro 18 mesi dall’approvazione della delibera” afferma. “La ditta Fiorilli Costruzioni Srl si è resa disponibile a riconoscere 20 mila euro all’Amministrazione Comunale e che potremo utilizzare per il discorso dell’allestimento della sede della Polizia Municipale”.
L’ingegner Germano Polidori illustra le immagini del piano terra della nuova convenzione, anche se non è molto diversa dalle passate convenzioni. Nella parte nord è previsto un negozio mentre a sud del piano terra subentrerà la Polizia Municipale. Nella parte ovest c’è un parcheggio di 38 posti auto che rimanda a quello esistente prima della realizzazione del fabbricato. Altri 11 posti d’auto pubblici si troveranno lungo la Statale 16.
La porzione di immobile di cui si chiede il cambio di destinazione è quella sopra il negozio: da uffici diventano locali residenziali. Lo schema di convenzione è stato integrato nei giorni scorsi e allegato alla delibera comunale.
Il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Traini chiede informazioni sui 20 mila euro elargiti dalla ditta: “Per il cambio di destinazione o per i parcheggi?”. Gabrielli risponde: “Nelle trattative che sono state fatte ci siamo accordati per questa cifra”. Cifra che sembra limitata a Traini.
L’ex sindaco Pasqualino Piunti (Forza Italia): “Riguardo la sede dei Vigili, vi invito anche a verificare la situazione con l’Agenzia delle Dogane che si era impegnata a riqualificare la sede con un investimento di 4 milioni di euro”.
Annalisa Marchegiani fa presente che nella convenzione si fa riferimento alla linea Adsl: “Ma al momento non esiste più, mi piacerebbe che fosse scritto fibra. Ma vorrei capire in merito al valore di questi 20 mila euro. Noi siamo chiamati a fare gli interessi del Comune: dovremmo valutare il collegamento con i tre posti auto, che vengono ceduti in cambio di 20 mila euro. Sarà dunque un acquisto vero e proprio, perché i tre posti auto saranno di proprietà della Fiorilli. Io chiedo: chi ha stabilito questo prezzo? Perché vale 500 euro al metro quadro. Di solito i posti auto valgono la metà rispetto agli appartamenti, se vogliamo, considerando l’intervento, possiamo stornare un altro 30%. In quella zona gli appartamenti valgono 3 mila euro al metro quadrato, quindi difficilmente potremmo scendere al di sotto dei mille euro”.
“Anzi – continua – dobbiamo considerare anche il guadagno di impresa, perché la Fiorilli realizzerà anche degli interventi e quindi al Comune resteranno 14-15 mila euro. Serviva quindi una valutazione oggettiva. Chiedo a Gabrielli e a Polidori: qual è il criterio di valutazione? E chiedo a Polidori: qui c’è un cambio di destinazione urbanistica. Per avere il cambio di destinazione da uffici a residenziale, quanto incidono questi 39 metri quadrati che il Comune deve dare? Senza questi 39 metri quadri è possibile fare il cambio di destinazione?”
Gabrielli ribadisce: “I 20 mila euro non corrispondono al corrispettivo per i posti auto: due parti quando si incontrano cercano di raggiungere i rispettivi obiettivi. Tenete presente che Fiorilli si impegna a restituire l’immobile entro 18 mesi, che in questi tempi non è cosa semplice. Inoltre la Polizia Municipale avrà modo di avere uno spazio adatto, altrimenti avremmo dovuto spendere per esborsi per affitto”.
“Sì, i tre box auto sono necessari, perché essendoci tre appartamenti c’è necessità anche di lasciare i posti auto”.
Marchegiani: “In considerazione anche del cambio di destinazione che consente di realizzare 16 appartamenti, i 20 mila euro mi sembrano pochi. Vorrei presentare una interrogazione per sapere chi ha stabilito e come i 20 mila euro”.
Giorgio De Vecchis: “Attenzione, questa non è una compravendita: a noi ci è stata presentata una proposta sulla base di un preliminare di una ditta che acquistava ad un certo prezzo solo se si rispettavano certe condizioni. Questa, per noi, è un prendere o lasciare. Prima di questo, forse per mancate considerazioni fatte all’epoca, avevamo una fidejussione di 480 mila euro che però non era esercitabile perché non eravamo proprietari dell’immobile, perché la proprietà era altrui”.
“Il Comune – continua –