Queste le parole del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, accolto questo pomeriggio dal sindaco di Ussita Silvia Bernardini all’inaugurazione della stazione sciistica di Frontignano. Presenti, tra gli altri, gli assessori regionali al Lavoro, Stefano Aguzzi e alla Ricostruzione Guido Castelli
“In questo bellissimo paesaggio montano – ha sottolineato Aguzzi – l’inaugurazione di oggi vuole rappresentare l’esempio della condivisione e del lavoro di squadra realizzato dove tutti quanti noi ci crediamo per il rilancio complessivo della nostra regione”.
“Con il Pnrr aree sisma – ha detto Castelli – abbiamo finanziato e creduto fortemente nella riqualificazione degli impianti di risalita. La dimostrazione che si tratta di una strada giusta e corretta ce lo dimostra il caso di Frontignano dove si è trovato un accordo pubblico-privato capace di rilanciare gli impianti. Presto presenteremo uno studio dell’Università Politecnica delle Marche che evidenzia l’importanza e la strategicità del turismo della neve dei monti Sibillini”.
Soddisfatta il sindaco che ha rimarcato come “gli impianti di risalita sono importanti non solo per Ussita, ma per tutti i marchigiani. Abbiamo creduto in questo progetto dando anima e amore affinché Frontignano potesse tornare la perla dei Sibillini”.
Dopo oltre 5 anni dagli eventi sismici che hanno colpito il comune montano sono terminate le operazioni di collaudo degli impianti funiviari gestiti dalla società funivie Bolognolaski. Non tutti gli impianti sono stati affidati in gestione, perché alcuni sono ancora oggetto di lavori di ripristino e per loro sarà successivamente aperto un bando ad hoc. Sta di fatto che ora Frontignano è pronta per tornare ad accogliere turisti, sportivi ed appassionati di sci. Sia l’amministrazione comunale che la società hanno voluto esprimere un forte ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo difficile e prestigioso. La riapertura di Frontignano è un evento strategico per l’economia non solo di Ussita ma di tutto l’entroterra. E oltre l’economia questo evento ha anche una forte valenza sociale per una zona, quella della vallata dell’Alto Nera, che vive da sempre di turismo e di passione