URBINO – È stata condannata a cinque di reclusione questa mattina dal Tribunale di Urbino nel processo con rito abbreviato per concorso anomalo in omicidio, Ambera Saliji, 25 anni macedone, ex fidanzata di Igli Meta, uno dei due ragazzi, l’altro è Mario Mema, condannati all’ergastolo per l’omicidio del 17enne Ismaele Lulli, ucciso il 19 luglio 2015 nelle campagne di Sant’Angelo in Vado.
Saliji, sentita in un primo momento solo come testimone, era stata poi imputata in concorso anomalo in omicidio colposo a fine 2020, per volere del Gip. Per l’accusa, Saliji ebbe un ruolo cruciale nell’omicidio di Lulli, con il quale aveva avuto una relazione, attirando il ragazzo con un sms-trappola nel luogo dove ha poi trovato i suoi assassini.
Il sostituto procuratore Irene Lilliu ipotizzò a suo carico il reato di concorso anomalo in omicidio volontario e aggravato, con la richiesta, al processo con rito abbreviato, della condanna di Ambera a 6 anni e 8 mesi di reclusione. Nella sua richiesta di pena, il pm aveva previsto le attenuanti generiche che si basano sulla collaborazione dell’imputata che non si sottrasse alle richieste del giudice e non ha mai lasciato l’Italia. Tenne conto anche della giovane età, 19 anni, della ragazza all’epoca della drammatica vicenda e del fatto che non sia stata sua l’iniziativa di mandare il messaggio esca a Ismaele.
La pena è stata ridotta a cinque anni rispetto alle richieste dell’accusa. Dopo la sentenza, Debora Lulli, la mamma di Ismaele ha commentato: “Cinque anni di reclusione sono troppo pochi. Se non avesse inviato quel messaggio, Ismaele forse sarebbe ancora tra noi. Ambera resta sempre la più colpevole”. Ambera, entrata dall’ingresso principale del Palazzo di Giustizia urbinate per raggiungere la Camera di Consiglio, è poi uscita da una porta laterale per evitare i giornalisti. Si è presentato il suo avvocato Giovanni Chiarini, il quale ha anticipato che, dopo la lettura delle motivazioni della sentenza, presenterà quasi sicuramente ricorso in appello contro la condanna odierna.