PESARO – Sono tre studenti di scuola media, dagli 11 ai 13 anni, amici tra loro, i responsabili delle due bottiglie di plastica con all’interno acido muriatico e carta stagnola, trasformate in piccole bombe artigianali, esplose lunedì pomeriggio a Pesaro sul marciapiede di un ingresso laterale della scuola primaria di via Nitti “Chiara Lubich”.
Un episodio che ha creato grande preoccupazione a Pesaro. Alla polizia i tre hanno confessato di aver visto un filmato su youtube e che volevano emulare quel video per sperimentare l’effetto che fa dal vivo. Non c’era nessuna intenzione, almeno a quanto hanno detto alle forze dell’ordine i tre ragazzini, di colpire la scuola di Pantano.
Quel marciapiede accanto all’ingresso laterale era semplicemente il punto da cui si poteva vedere l’esplosione dal terrazzo di casa. La scuola si trova infatti di fronte a una serie di condomini dove risiedono decine di famiglie.
Digos, squadra mobile e Questura di Pesaro, coordinati dalla procura dei minori di Ancona, hanno stretto il cerchio sui tre minori che hanno ammesso tutto agli inquirenti. Presenti i genitori, imbarazzati e del tutto inconsapevoli di quanto commesso dai propri figli.
Le indagini della polizia hanno confermato quanto riferito nelle confessioni dei tre ragazzini: trovati riscontri per l’acido muriatico, acquistato in un negozio da uno di loro, e per la borsa che conteneva le due bottiglie con l’acido, trovata nel loro palazzo. Non un atto teppistico, quindi, un gesto riconducibile a una bravata, non meno pericolosa e assolutamente non da sottovalutare, considerata anche la giovanissima età dei responsabili. I tre studenti, tutti sotto i 14 anni, non sono imputabili.