PESCARA – La quinta edizione di ‘Artinvita’ sconfina dai borghi della Marrucina e per la prima volta fa tappa a Pescara. Martedì 10 maggio, alle 19:00, e mercoledì 11, alle 20:45, il Festival internazionale degli Abruzzi è di scena nel capoluogo adriatico, grazie alla nuova collaborazione con Teatro Florian Espace. Nella struttura di via Valle Roveto è in programma lo spettacolo di danza “What is a fancy word for ending” di e con Anna Basti e Chiara Caimmi, con il supporto di Orbita/Spellbounde Alessio Troya in consolle.
“What is a fancy word for ending”, nato da un’idea di Chiara Caimmi, prende vita da un progetto che indaga il tema della fine e dello spazio sconosciuto tra la fine di qualcosa e un nuovo inizio. “Qualcosa che a noi è successo tantissime volte, ma nonostante ciò ogni fine ci coglie impreparate”, spiegano le due artiste, “la fragilità, il fallimento e lo spaesamento sono condizioni che rimangono sepolte come un sottofondo sommerso nel rumore di mille nuovi inizi. Nel nostro mondo, in cui chiusa una porta si apre un portone, scegliamo invece di osservare e osservarci mentre la porta si chiude, usando lo spazio scenico come luogo di sperimentazione: cosa accade dopo una fine e prima di un nuovo inizio? Cerchiamo di fermare questo momento sospendendolo, portandolo all’estremo attraverso la reiterazione, ripercorrendolo attraverso il meccanismo del loop e del rewind, come uno studio scientifico per prove ed errori, in cui la cavia siamo noi”.
“What is a fancy word for ending” è stato progetto finalista del Premio PimOff per il teatro contemporaneo, dove ha ricevuto la menzione speciale del pubblico.