Assoluzione con formula piena perchè il fatto non sussiste. È quella che hanno chiesto, al termine delle loro arringhe davanti ai giudici della corte d’assise di Macerata, i difensori di Leopoldo Wick, l’infermiere della Rsa di Offida accusato di aver ucciso otto ospiti della struttura e del tentato omicidio di altri quattro anziani. Gli avvocati Tommaso Pietropaolo e Francesco Voltattorni hanno definito infondate le accuse ipotizzate dalla Procura di Ascoli nei confronti del loro assistito e hanno evidenziato quelle che ritengono le criticità dell’inchiesta. Secondo i due penalisti che difendono l’infermiere, la Procura, nel corso delle indagini non avrebbe garantito, il diritto di difendersi al proprio assistito, soprattutto nel corso della prima parte dell’indagine quando sono stati effettuati i prelievi sugli anziani deceduti nella casa di riposo dai medici necroscopi senza che la Procura affidasse loro ufficialmente l’incarico. Accertamenti che, pertanto, sono da ritenersi inutilizzabili ai fini processuali. Inoltre, per i difensori, nel teorema accusatorio predisposto dalla Procura manca un elemento fondamentale, ovvero il movente che avrebbe indotto Leopoldo Wick a compiere i delitti che gli vengono attribuiti. Nel corso delle precedenti udienze, il Pm Umberto Monti, al termine della sua requisitoria ha chiesto l’ergastolo per l’imputato mentre le parti civili hanno avanzato richieste di risarcimento che ammontano a circa otto milioni di euro.