SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tutti contro Spazzafumo. Dopo il “no” della Fondazione Carisap al coinvolgimento di una “archistar”, precisamente Guido Canali, per la progettazione dell’area ex Ballarin, le opposizioni criticano le decisioni della giunta comunale.
Questa mattina si era espresso ai microfoni di Vera Tv il consigliere comunale di Europa Verde Paolo Canducci, seguito a stretto giro dai tre partiti di centrodestra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Il centrodestra scrive: “Ripetiamo da tempo che la mancanza di una chiara visione sul futuro del Ballarin rischia di pregiudicare la realizzazione di un’opera di fondamentale importanza per la città, tuttavia il tempo scorre inesorabile mentre, ogni giorno, le uscite confusionarie sull’argomento sembrano rincorrersi senza soluzione di continuità”.
“Si è partiti con l’ipotesi Marcozzi, poi è arrivata la smentita del consigliere Simone De Vecchis che ha rinnegato quel progetto, poi è entrato in scena l’archistar individuato dal Comune ma con la parcella che avrebbe dovuto pagare la Fondazione, e per finire l’ente della Carisap che fa sapere di non avere alcuna intenzione di accollarsi il costo dell’archistar” si legge nella nota.
“Intanto il tempo scorre inesorabile tra sparate e fantasie che stanno tutte dentro la testa di amministratori improvvisati che si sono ritrovati 2,4 milioni di euro intercettati da chi li ha preceduti e che non hanno neanche la capacità di decidere su come impiegarli. Quello che hanno chiamato decine di volte “progetto inclusivo”, sta letteralmente dividendo la città per l’incapacità di un vicesindaco che è evidentemente inadeguato ad attivare percorsi di confronto capaci di partorire una sintesi che valorizzi la memoria di un luogo a cui i sambenedettesi sono particolarmente legati” continuano.
“La stagione calda è alle porte e si sa che le attività degli uffici comunali e della politica vivono un fisiologico rallentamento, ipotesi di stravolgimento del progetto presentato dal centrodestra potrebbero essere fatali per il rispetto dei tempi e per l’ammissibilità di proposte distanti da quelle con cui sono state ottenute le risorse necessarie. La firma del contratto dei lavori è prevista entro luglio 2023 ma se non dovesse esserci un cambio di rotta sull’atteggiamento fino ad oggi tenuto dall’attuale amministrazione c’è da stare davvero poco tranquilli” concludono.