Oltre 26mila articoli per la casa di fabbricazione cinese sono stati bloccati al porto di Ancona dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli e dalla Guardia di Finanza. I militari hanno rinvenuto precisamente 26.880 casallinghi, le cui etichette riportavano espliciti rimandi al territorio italiano, tali da indurre il consumatore a ritenere in maniera errata che il prodotto fosse “Made in Italy”. Oltre al sequestro, è scattata la denuncia alla locale Procura della Repubblica del rappresentante legale della ditta destinataria della merce, responsabile dell’importazione, per la violazione dell’art. 4 comma 49 della legge 350/2003, punito dall’art. 517 del codice penale che, attualmente, prevede la reclusione fino a due anni e la multa fino a euro 20.000.