L’avvocato rossoblù Di Cintio: “Il caso Chievo non è un assist per la Samb”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il caso Chievo un assist o un precedente favorevole a cui appigliarsi per la Sambenedettese di Roberto Renzi? “No, assolutamente” replica l’avvocato rossoblù Cesare Di Cintio, esperto in consulenze legali e sportive per atleti e società.

Il Consiglio di Stato nei giorni scorsi ha sospeso la decisione del Tar del Lazio che ribadiva l’esclusione dal campionato di Serie B per debiti fiscali del Chievo, nell’agosto 2021 (bocciata anche la Samb, estromessa però dalla C, e qui siamo ai famosi 332mila euro di contributi ereditati dalla gestione Domenico Serafino). Il tutto in attesa della camera di consiglio del 23 giugno. Da lì potrebbero aprirsi scenari finora difficilmente ipotizzabili per il club veneto.

Una buona notizia per la Samb? “Le situazioni di Chievo e Samb non sono sovrapponibili” risponde Di Cintio. “Quello del Consiglio di Stato è un decreto che ha valenza fino alla Camera di Consiglio. C’è un concordato richiesto dal Chievo e comunque riguarda i giocatori svincolati successivamente all’esclusione dalla B della squadra. Insomma, il nostro e il loro caso non c’entrano nulla” conclude il legale rossoblù.

Di Cintio e la Samb sono sempre in attesa che il Tar del Lazio si pronunci sulla richiesta di risarcimento fatta alla Figc proprio dopo l’esclusione dalla Lega Pro del luglio 2021. È passato quasi un mese dall’udienza (da remoto) del 17 maggio scorso.

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