Sono state delle sospette lesioni sulla pelle nonché l’ingrossamento dei linfonodi a fare scattare il protocollo sanitario. A San Benedetto del Tronto è stato identificato il primo caso di vaiolo delle scimmie nella Regione Marche.
L’uomo, un 42enne residente nella Riviera delle Palme non aveva compiuto viaggi di recente e non risulta vaccinato contro il vaiolo umano. Si è presentato per una visita presso l’ambulatorio di infettivologia dell’Area Vasta 5. La dottoressa Giuseppina D’Amato, dopo aver visitato il paziente, ha eseguito il tampone a livello delle lesioni cutanee per la ricerca del monkeypox. Il test è stato inviato per l’analisi di laboratorio al reparto di virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona.
Il responso arrivato nella serata di ieri verso le 19 ha dato la conferma: il 42enne è stato contagiato dal vaiolo delle scimmie. L’uomo non è stato ricoverato in ospedale ma è nelle condizione di poter stare a casa, monitorato dal personale medico tanto che è già sulla via della guarigione.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 5 diretto dal dottor Claudio Angelini si è già attivato per il contact tracing, ovvero il tracciamento dei contatti stretti a cui verrà chiesta l’autosorvegllianza sintomatologica per 21 giorni dall’ultimo contatto con il caso confermato e che se dovessero comparire sintomi tipici del vaiolo delle scimmie che comprendono di solito febbre, intenso mal di testa, dolori muscolari mal di schiena ma anche linfonodi ingrossati, eruzioni o lesioni cutanee sotto forma di vescicole di rivolgersi subito al medico curante.
Il virus si trasmette attraverso la saliva ma anche con contatto diretto tra lesioni durante i rapporti sessuali. Indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie contaminate dal virus di una persona infetta possono contagiare altre persone