ANCONA – Aumentano del 30,6% gli infortuni sul lavoro, soprattutto quelli degli under 19 (+116,5%) e delle donne. Ma sono in crescita anche le morti. Il settore più interessato è quello dei trasporti e del magazzinaggio. Un generale trend in salita, dunque, che conferma come la ripresa dell’attività, dopo la pandemia, sia il risultato di uno sviluppo ancora troppo legato ad un lavoro di bassa qualità.
E’ il questo il quadro che emerge dai dati Inail elaborati dalla Cgil Marche, relativi a gennaio-maggio 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Non si può morire di lavoro – dichiara Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil Marche – questi numeri ci danno la conferma che siamo di fronte ancora ad uno sviluppo basato sul lavoro di bassa qualità, con poca formazione professionale e scarsa conoscenza dei rischi connessi alle lavorazioni più pesanti, specie tra i giovani”.
Per questo motivo, “occorre accelerare i controlli da parte degli organi ispettivi ma soprattutto va ricercata una nuova collaborazione tra tutti gli attori della sicurezza in azienda per migliorare gli ambienti di lavoro e renderli più sicuri”.
Le donne sono più colpite da questo fenomeno e segnano un +41,9% rispetto agli uomini con un +23,1%
È ancora pesante il trend degli infortuni tra i giovani under19 aumentati del 116,5% sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nelle altre classi di età gli aumenti sono costanti dal 20% al 27% ma sempre e comunque in aumento.
In occasione di lavoro, l’aumento degli infortuni più consistente è rilevato nel settore dei trasporti e nel magazzinaggio (+241%) ma anche nella sanità e nell’assistenza sociale (+61%) nel settore delle costruzioni (+51,9%). Nell’industria, la meccanica registra un aumento del 26% mentre nella chimica e nella gomma plastica l’aumento è del 14,4%, nella lavorazione del legno e mobili siamo al +10,8%.
In netto calo, -13,2%, gli infortuni nel calzaturiero e nell’abbigliamento, conseguente alla crisi del settore (anche per gli effetti delle sanzioni che hanno colpito l’export nelle aree interessate dal conflitto russo-ucraino) e nel settore del commercio -9,9%.
Gli infortuni con esito mortale, nelle Marche sono stati 9 nel 2022 anche questo trend è in aumento rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda la denuncia delle malattie professionali, si registra complessivamente una riduzione complessiva del 3% tenendo conto che la flessione riguarda la popolazione maschile (-4,8%) mentre nell’occupazione femminile le denunce di malattia professionale sono comunque in aumento del 1,4%.