“L’incubo del progetto di stoccaggio gas nel sottosuolo cittadino si allontana, quasi sicuramente, in maniera definitiva, e i cittadini sambenedettesi possono ora riappropriarsi pienamente del loro territorio.
Infatti, la commissione Ministeriale di VIA-VAS ha negato a Gas Plus la proroga della validità temporale del DM 166 del 19/06/2014, che chiudeva con parere favorevole la procedura di VIA per la realizzazione del progetto, e che era scaduta dopo cinque anni il 19/06/2019”. Lo afferma l’associazione Ambiente e Salute nel Piceno, da sempre in prima linea contro la riattivazione del pozzo di stoccaggio a Porto d’Ascoli.
“Dopo aver profuso tutto l’impegno possibile per dieci anni, è sicuramente riduttivo dire che siamo soddisfatti – continuano -. Era assurdo, del resto, che un impianto catalogato come a rischio di “incidente rilevante”, e cioè catastrofico, venisse realizzato in prossimità di abitazioni ed infrastrutture in un territorio fortemente antropizzato mettendo a rischio la sicurezza, la salute e le attività dei cittadini. E’ stato fondamentale per ottenere questo risultato riuscire a trovare una salda unione di intenti e a costituire un fronte compatto costituito da cittadini, associazioni, comitati, istituzioni che, esigendo il rispetto dei propri diritti inalienabili sanciti dalla costituzione, salute proprietà, impresa e, aggiungiamo, sicurezza, si è adoperato in tutti i modi possibili per scongiurare un progetto che non abbiamo esitato a definire folle. E’ stato determinante l’apporto di Adriano Mei, che ha suggerito le linee guida della strategia, ed ha realizzato una solida rete di comitati, “i comitati in rete”, che si sono coordinati ed aiutati nel difendere i diritti dei cittadini nei vari territori marchigiani, dell’avvocato Corrado Canafoglia dell’ Unione Nazionale Consumatori che ci ha supportato dal punto di vista legale e le competenze tecniche del geologo Dott. Giovanni Marrone e del suo staff dello Studio di Geologia Pegaso”.