Genitori dicono “no” al ritorno della divisa a scuola. In una nota mamme e papà dell’Isc Centro contestano il provvedimento varato dal consiglio dell’istituto che – si legge – “probabilmente su proposta della dirigente scolastica, ha deciso di introdurre la divisa anche nelle scuole elementari già dal prossimo anno scolastico”.
I genitori sottolineano che la decisione di introdurre la divisa nelle scuole elementari è stata maturata senza tener conto dell’ordinamento nazionale: “Considerato che la divisa obbligatoria non è prevista dall’ordinamento nazionale e impatta nella gestione e nelle economia delle famiglie, anche (ma non solo) quelle meno abbienti per cui non è stata previsto alcun supporto, i rappresentanti dei genitori nel Consiglio di Istituto non potevano assolutamente ritenere di avere tale libero mandato di rappresentanza senza un specifico coinvolgimento dei rappresentanti di classe se non addirittura dei genitori (come del resto è stato fatto in decine di altri istituti)”.
Altro vizio di forma riguarda, secondo mamme e papà, la pubblicazione della delibera avvenuta due mesi dopo l’approvazione, contro il regolamento dell’istituto che ne imponeva la pubblicazione dopo cinque giorni.
Al ricevimento delle notizie informali i genitori contrari, poi riunitisi in Comitato, hanno tentato tutte le iniziative graduali per sospendere l’iniziativa, tramite contatti diretti e lettere di reclamo alla Dirigente, Elisa Vita, anche offrendo soluzioni alternative, ma non solo non si è avuto risposta come del resto obbliga il Regolamento, ma addirittura pare sia stato convocato nuovo il consiglio per modificare il regolamento di Istituto ed introdurre la divisa scolastica anche per le elementari.
“La vana gradualità delle nostre proteste – commentano mamme e papà – era ovviamente giustificata dalla volontà di non mettere i bambini al centro di questo insensato atto di protervia piuttosto che dalla sua gravità”.
“E’ evidente – concludono – che il Comitato Del Grembiule intraprenderà tutte le iniziative necessarie per impedire il perpetrarsi di questo atto di arroganza e l’esecuzione delle eventuali delibere sotto tutti i profili: istituzionale, politico, mediatico e giudiziario. Per tale ragioni i genitori non si sentano intimiditi dall’atteggiamento dell’Istituto e dei suoi organi.
Sui circa 600 bambini iscritti alle classi interessate dal provvedimento sono state raccolte già 281 firme di genitori contrari e se ne stanno aggiungendo ancora: queste non sono decisioni che si prendono a maggioranza”.