Civitanova Marche – In ginocchio, in preda alla disperazione, in Corso Umberto I, lì dove ieri è stato aggredito e barbaramente ucciso il marito. Grida con tutto il dolore che ha in corpo: “Voglio giustizia!”.
Non sa darsi pace Charity Oriachi, la moglie di Alika: abbraccia il figlio, a stento riesce a rimanere in piedi, cerca conforto nell’abbraccio di alcuni amici e nella solidarietà dei tanti connazionali che questa mattina hanno bloccato il centro di Civitanova per chiedere che si faccia giustizia per l’uccisione dell’ambulante 39enne.
Chiede giustizia la moglie di Alika. La vuole per sé e per la sua famiglia. Per suo figlio e per quel marito che gli hanno ucciso senza pietà. Quell’uomo per bene ammazzato in una calda giornata di luglio non solo dal 32enne Filippo Ferlazzo ma anche dall’indifferenza che, oggi, ferisce i civitanovesi come un colpo al cuore. Per questo la titolare del negozio di intimo di fronte al quale il 39enne nigeriano è stato ucciso, in pieno centro e su corso Umberto, ha lanciato una raccolta fondi.