Non un video ma ben tre a raccontare quanto accaduto il primo agosto scorso al bar del Parco. Ci sono le immagini di Walter Albi e di Luca Cavallito che sono seduti, vicini, spalle al muro, all’interno del locale. Hanno 12 pizze davanti a loro ma non riusciranno mai a mangiarle. Il killer fa irruzione e uccide il 60enne, ferendo l’amico. Cavallito è ancora in gravissime condizioni all’ospedale Gemelli di Roma. I poliziotti hanno anche il video in cui il killer arriva a piedi in via Ravasco e poi ripassa, lungo la stessa strada, schivando la gente. Poi c’è un ultimo video in cui si vede che si allontana in sella ad una moto Yamaha. Immagini importanti quelle in mano agli investigatori che permetteranno di avere utili elementi per arrivare all’assassino. Questo in attesa di conoscere, entro 60 giorni, il contenuto dei telefonini in uso ai due. Si parla di circa 15 utenze. Nello scappare il killer ha preso un telefonino di Cavallito ma ha lasciato cadere quello della vittima, rimasto lì. Non sapeva, però, che lo stesso Cavallito aveva un altro cellulare nello zaino. Si stanno visionando anche i filmati delle telecamere poste in zona nei giorni precedenti all’agguato perché, si suppone, che i due abbiano compiuto un sopralluogo nel locale prima di tentare il duplice omicidio. Gli inquirenti credono che, sul luogo del delitto, ci fosse qualcuno che informava il killer sugli spostamenti dei due. Quindi si indaga anche in questa direzione. Si cerca, comunque, un killer professionista che potrebbe essere stato assoldato da altri per far fuori i due amici. Emerge, infatti, la freddezza con cui compie ogni azione e anche la lucidità, tranne l’errore dei telefonini.