Ha cercato di farle coraggio con una mano sulla spalla mentre insieme compivano un sopralluogo nel punto in cui Alika è morto. Un luogo che, oggi, è pieno di fiori. Ilaria Cucchi ha raggiunto, a Civitanova Marche, insieme al suo compagno, l’avv. Fabio Anselmo, Charity Oriakhy, la vedova di Alika Ogorchukwu, il venditore ambulante nigeriano di 39 anni, che viveva a San Severino Marche (Macerata), ucciso a mani nude lungo il corso di Civitanova Marche (Macerata), lo scorso 29 luglio. L’uomo avrebbe chiesto una elemosina insistente alla fidanzata di un operaio 32enne, Filippo Ferlazzo, che lo ha poi aggredito con una stampella facendolo cadere a terra per poi finirlo durante un corpo a corpo. Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il giovane massacrato in caserma dai carabinieri, la notte tra il 15 e il 16 ottobre del 2009, a Roma, dopo un arresto, è in vacanza nelle Marche, dove ha una casa nel Pesarese e amici a Civitanova. Tramite il suo compagno e l’avv. Francesco Mantella, che tutela la famiglia di Alika dopo l’omicidio, si è messa in contatto con la moglie del nigeriano ucciso perché voleva farle visita per portarle la sua vicinanza. Le due donne si sono incontrate in un bar pasticceria, lungo corso Umberto I, non molto distante dal punto in cui Alika è stato ucciso. “Di indifferenza si può morire” ha detto la sorella di Cucchi, che indossava una maglietta gialla in memoria del fratello Stefano, pensando a chi girava il video poi diventato virale che riprendeva l’aggressione all’ambulante.