Un antico documento in latino è stato riconsegnato dai carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale al convento di San Francesco e santuario del Beato Antonio da Stroncone. Da qui era stato sottratto per poi essere recuperato dai militari del Nucleo dell’Aquila. Un’operazione portata avanti monitorando le vendite online e volta al recupero di beni. Su disposizione della Procura della Repubblica di Pescara, che ha coordinato le indagini, i carabinieri del Nucleo specializzato dell’Arma si sono recati in un negozio di Montesilvano e, nel corso della perquisizione, – riferiscono gli investigatori – hanno sequestrato il documento. Grazie alla collaborazione di esperti e alle indagini condotte, i carabinieri hanno poi ricostruito la provenienza del documento, in particolare grazie alla testimonianza del responsabile del convento, Padre Danilo Cruciani. Il quale – è detto ancora in una nota del Tpc – ha riconosciuto il documento quale un’autentica della reliquia dello zucchetto, tuttora custodito presso il Convento, appartenente al Beato Antonio da Stroncone. Il foglio, risalente al 1743 e intitolato “Fr. Vincentius ab Interamna”, è stato emesso dal Provinciale dei frati minori fra Vincenzo da Terni e riporta il sigillo dell’ordine Serafico e individuato come luogo di emissione il convento di San Damiano ad Assisi, dove il corpo del Beato Antonio è stato conservato fino al 1809, anno in cui fu portato a Stroncone, dove ancora oggi è oggetto di profonda devozione.