Montegallo – Si chiama “Frufrù nulla è perduto” ed è il primo romanzo di Alfonsina Rossi Brunori. Originaria di Montegallo, l’autrice propone un vero e proprio esperimento letterario attraverso un romanzo di formazione in cui si affronta il racconto degli eventi seguiti al terribile sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016 e che vivrà stanotte il suo sesto anniversario. «In questo romanzo utilizzo la metafora del viaggio. Un viaggio fisico, ma anche interiore, in cui il continuo rimando alla dimensione del ricordo non solo rappresenta il veicolo per superare la disgrazia che ha impattato sulla mia famiglia ed ha disgregato la comunità, ma mi ha permesso di vivere un percorso di crescita e di maturazione personali», racconta la Rossi Brunori.
Un percorso nel percorso, godibile, se letto in retrospettiva, anche da chi non ha vissuto la vicenda fulcro della narrazione, in quanto il continuo flusso di pensieri racconta di una quarantenne di oggi che, in fin dei conti, non era mai cresciuta fino a che non si rende conto che nel momento in cui tutto è perduto in realtà “nulla è perduto”. «Il racconto termina con uno sguardo al futuro perché nulla è definitivo, la parola “fine” è pura convenzione. La copertina del libro? Ha un valore incommensurabile: i calcinacci rosa sparsi tra le margherite, altro non sono che ciò che rimane della casa dei miei avi».