PESCARA – Le spiagge e il mare abruzzesi sono invasi in questi giorni da miliardi di filamenti di plastica persi dagli ombrelloni usati da tanti concessionari. “Oltre a ridurre la spiaggia in una discarica sono pericolosi per gli animali e per la salute umana perché le microplastiche che si producono entrano nella catena alimentare e ce le ritroviamo”. La denuncia arriva dalla Stazione Ornitologica Abruzzese, che riferisce: “sono tante le segnalazioni che ci arrivano da più parti da cittadini indignati, anche stranieri, costretti in questi giorni a passeggiare sul bagnasciuga tra i rifiuti”. A documentare la situazione sulla spiaggia di Pescara Augusto De Sanctis. “Si parla tanto di turismo plastic free, di sostenibilità, gioiamo giustamente per la nidificazione delle tartarughe e per i delfini lungo la costa e poi si lasciano spargere rifiuti che da un lato si trasformano in trappole per gli animali, sia in acqua che in spiaggia, e dall’altro si riducono in microplastiche che entrano anche nella catena alimentare umana creando un grave problema sanitario”, ha precisato.
Massimo Pellegrini, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese e naturalista ha aggiunto: “Gli ombreggi realizzati in cosiddetta rafia sintetica perdono costantemente questi filamenti che volano nell’ambiente con l’usura e con il vento. Già lo scorso anno la Soa ha segnalato questa situazione per l’Area Marina Protetta di Cerrano. Idem ha fatto un paio di mesi fa il Forum Civico Ecologista per la riserva della Marina di Vasto, le cui dune risultano letteralmente invase da filamenti che si fermano tra le piante protette. In questi giorni con il forte vento questi materiali sintetici hanno addirittura raggiunto i giardini delle abitazioni sui lungomare, a testimonianza della pervasività del fenomeno.”
La Stazione Ornitologica Abruzzese lancia quindi un appello affinché dalla prossima stagione balneare regione e comuni intervengano per evitare l’utilizzo di questi materiali.