Si vota domani dalle 7 alle 23 nelle Marche, come nel resto d’Italia per il rinnovo del Parlamento. Un Parlamento ridimensionato rispetto al 2018. Si passa infatti da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. La rappresentanza ragionale si riduce da 24 a 15 parlamentari. Cinque per Palazzo Madama (2 letti nei collegi uninominali e 3 nel proporzionale) e 10 per Montecitorio (4 nei collegi uninominali e 6 eletti nei listini).
Gli elettori nelle aventi diritto al voto nelle Marche sono 1.165,398 di cui 359.873 ad Ancona, 274.402 a Pesaro-Urbino, 237.166 a Macerata, 131.016 a Fermo e 162.941 a Ascoli Piceno. Nel 2018, i votanti nelle Marche furono poco più del 77%. Per votare si ci dovrà recare al seggio con la scheda elettorale e un documento di identità valido.
La legge elettorale n.165 del 3 novembre 2017, prevede un sistema elettorale misto tra proporzionale e maggioritario. Il 37% di deputati e senatori (147 e 74) verranno eletti con il sistema maggioritario nei collegi uninominali (un solo candidato per lista o coalizione, mentre il 61% con il proporzionale in collegi plurinominali (245 deputati e 122 senatori) e il 2% (8 alla Camera e 4 al Senato) con il voto all’estero e sempre con il proporzionale. Per la prima volta i maggiorenni voteranno anche per il Senato. Fino alle precedenti elezioni per eleggere un senatore occorreva aver compiuto 25 anni.
Sia nella scheda gialla per il Senato che in quella rosa per la Camera si troveranno per ogni coalizione o lista singola un candidato ai collegi uninominali e accanto ad ogni simbolo una lista di candidati per la parte proporzionale. Per votare basta una croce o un segno sul contrassegno o simbolo della lista prescelta o sul nome del candidato dell’uninominale. Se si sceglie il simbolo il voto andrà automaticamente anche al candidato dell’uninominale collegato. Il voto varrà pro quota anche per i partiti della coalizione che concorrono per i seggi proporzionali. A ciascun partito che sostiene quel candidato, spetta una frazione di voto in proporzione ai voti che gli altri elettore dello stesso collegio hanno effettivamente espresso nei confronti di quei partiti. Non è possibile il voto disgiunto e neppure votare un partito nel plurinominale ed astenersi nell’uninominale. E’ prevista anche la possibilità di indicare due croci o segni solo nel caso in cui sia per il candidato e l’altra per la lista collegata.
Gli elettori ricoverati in reparti Covid al pari dei degenti non Covid possono votare nelle sezioni ospedaliere da 100 posti in su o nei seggi speciali che si recano nei nosocomi con meno di 100 posti letto. Se invece sono in isolamento domiciliare possono chiedere di votare, in un seggio speciale che raccoglie il voto a domicilio ma devono avere fatto pervenire al sindaco del comune di residenza una richiesta di votare presso il proprio domicilio ed un certificato rilasciato dal medico designato dalla Asl.
L’elettore che si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda, potendo esprimere nuovamente il proprio voto. A tal fine, il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate.
Massima attenzione a non sovrapporre le schede una sull’altra al momento dell’espressione del voto, per evitare che il segno di voto tracciato su una scheda sia visibile anche su quella sottostante.
Alla chiusura dei seggi alle ore 23, si procederà prima all’accertamento del numero dei votanti per ciascuna consultazione e, subito dopo, allo scrutinio delle schede del Senato. A seguire, quello delle schede per l’elezione della Camera dei deputati.