(Foto archivio Ansa)
AVEZZANO – Controlli finalizzati al contrasto del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro da parte della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila e dell’Ispettorato del Lavoro.
Le verifiche hanno interessato aziende agricole e attività commerciali operanti nel territorio marsicano e nella piana del Fucino. Sono state esaminate le posizioni di sette lavoratori extracomunitari: 6 erano impiegati “in nero” e non in regola con il permesso di soggiorno. Tutti sono risultati sprovvisti dei dispositivi di protezione individuali, di formazione specifica e di visita medica preventiva.
In particolare, ad Avezzano è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività commerciale gestita da extracomunitari completamente in nero e in posizione irregolare sul territorio nazionale. L’azienda non ha elaborato il documento di valutazione dei rischi.
Nel corso del secondo accertamento, condotto nei confronti di un’azienda agricola nella Marsica, sono state verificate le posizioni lavorative di due cittadini extracomunitari di origine marocchina non assunti e privi di permesso di soggiorno.
In entrambi i casi i datori di lavoro sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per i reati di cui all’art. 22 Testo Unico sull’immigrazionee 603 bis c.p. e per una serie di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro.I lavoratori effettuavano giornalmente dalle 10 alle 12 ore di lavoro, ricevendo in cambio una retribuzione inadeguata.
Sono state avviate le procedure amministrative per vagliare le posizioni dei cittadini irregolari sul territorio nazionale, finalizzate all’applicazione degli strumenti di tutela e protezione vigenti.