750 milioni di euro. Questo l’ammontare del finanziamento della Bei (Banca europea per gli investimenti) per la ricostruzione e il ripristino degli edifici privati a uso residenziale e produttivo danneggiati dai terremoti del 2016 e 2017 nei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Il progetto è stato presentato stamani a Camerino, dove la vice presidente Gelsomina Vigliotti e il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini hanno firmato un accordo per garantire il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti sostenuti dalla Bei, con particolare riguardo alla sostenibilità ambientale. Salgono così a 2,75 miliardi i prestiti della Banca europea veicolati attraverso la Cassa depositi e prestiti per sostenere famiglie, imprese e infrastrutture pubbliche a cui è stato riservato 1 miliardo, messo a disposizione del ministero dell’economia e delle finanze. Il protocollo, inoltre, permetterà alle risorse messe a disposizione di “essere utilizzate rapidamente a sostegno della ricostruzione privata, contribuendo a migliorare significativamente l’efficienza energetica e la sicurezza sismica dei nuovi edifici, elementi indispensabili per una crescita equilibrata e sostenibile nelle aree interessate”. “L’accordo firmato oggi qui a Camerino dimostra la vicinanza della Bei ai territori colpiti dai terremoti – ha spiegato Vigliotti. Come Banca dell’Unione Europea, per noi è una priorità assoluta finanziare la ricostruzione di edifici privati e pubblici nelle aree interessate, contribuendo non solo a ripopolare queste zone, ma anche a supportare il rilancio dell’economia”. “Ringrazio la Bei e Cdp per il forte e convinto impegno profuso per il finanziamento della ricostruzione del Centro Italia – ha detto Legnini -. Il nuovo prestito è un segno di rinnovata fiducia in questo difficile processo, che finalmente sta avanzando velocemente”. A ricevere la vicepresidente della banca europea, oltre al sindaco Roberto Lucarelli, al vescovo Francesco Massara e al pro rettore di Unicam, Graziano Leoni, anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. “Arrivando qui a Camerino e nelle zone terremotate in generale iniziamo a sentire i rumori della ricostruzione e questo, oltre a farci piacere e a dirci che la ricostruzione è iniziata, è anche uno stimolo per chi ancora non ha deciso di innescare le procedure di rientro”, ha detto il governatore.