PENNE – Vende droga ai propri coetanei, ma anche a minorenni, e ora è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Penne (Pescara). A finire in manette, un giovane di 22 anni, residente in Provincia di Teramo.
In particolare, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari con attivazione di dispositivo di controllo a distanza (c.d. braccialetto elettronico), nei confronti del giovane, raggiunto da gravi indizi in ordine a “plurime cessioni di sostanze stupefacenti e tentata estorsione”.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Teramo, all’esito di un’articolata attività d’indagine condotta dal Nucleo Operativo di Penne, sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Teramo.
Gli episodi contestati, accaduti nel periodo compreso tra l’anno 2018 e il dicembre 2021, hanno avuto luogo in vari comuni della provincia teramana e vedono come destinatario delle cessioni giovani studenti, alcuni dei quali ancora minorenni.
L’indagine dei carabinieri deriva dal sequestro di una modica quantità di marijuana che consentiva, attraverso un’attenta opera di controllo del territorio, l’individuazione di un vasto spaccio di questo tipo di sostanza stupefacente, capillarmente radicatosi in un’estesa area a nord della provincia di Pescara, fino alla fine del 2021.
Le cessioni di droga venivano di volta in volta programmate telefonicamente, diversificando luoghi e orari delle consegne, in modo da eludere i controlli delle forze dell’ordine.
In un’occasione uno degli assuntori, tardando a saldare il debito contratto a seguito dell’acquisto di sostanza stupefacente, è stato minacciato di essere malmenato qualora non avesse immediatamente pagato il dovuto. Minaccia estesa anche alla madre del ragazzo.
Al termine delle investigazioni il Pubblico Ministero, “sulla scorta delle plurime e concordanti risultanze emerse”, ha formulato a carico del giovane un articolato capo d’imputazione avanzando richiesta di emissione di un provvedimento cautelare, per scongiurare così il pericolo di reiterazione delle condotte illecite. Tale richiesta è stata pienamente condivisa dal Giudice per le Indagini Preliminari.