Sarà processato il prossimo 30 marzo Riccardo Marchi, bolognese di 23 anni, accusato di essere l’ottavo componente della ‘banda dello spray’ che la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 causò la morte di cinque minorenni e una mamma di 39 anni nella calca nella discoteca ‘Lanterna Azzurra’ di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove fu spruzzata una sostanza urticante, provocando una fuga di massa. La gup del tribunale di Ancona, Francesca De Palma, oggi, ha respinto la richiesta della difesa di procedere con un abbreviato condizionato all’audizione di due testimoni. La giudice ha poi rinviato per la discussione, in abbreviato semplice, all’udienza del 30 marzo prossimo. L’imputato non era presente questa mattina. In udienza si è presentato solo il suo avvocato, Cristiano Prestinenzi. “Per noi le due testimonianze – ha detto il legale -, un autista e un altro giovane, che era presente quella sera ma non è finito a processo, erano fondamentali per dimostrare che Marchi non era alla Lanterna, ma la loro esclusione sarà eventualmente motivo di ricorso d’appello”. Per Marchi era stato chiesto il rinvio a giudizio lo scorso gennaio. La procura di Ancona lo ritiene responsabile, al pari degli altri sei giovani della Bassa Modenese (il settimo è morto prima del processo) della strage: la folla si accalcò fuori di un’uscita di sicurezza, su una passerella dove cedette una ringhiera. La posizione di Marchi, era emersa in una seconda fase delle indagini: intanto per la banda dello spray, condannata anche in Appello a pene che vanno da 10 a 12 anni, si attende la decisione della Cassazione il prossimo 12 dicembre.