ANCONA – Si apre nel pomeriggio, alle 14.30, in tribunale ad Ancona, il processo bis sulla strage della Lanterna Azzurra, la discoteca di Corinaldo (Ancona) dove la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 morirono nella calca seguita a spruzzi di spray al peperoncino, e per il cedimento di una balaustra arrugginita all’esterno dell’uscita di ‘sicurezza’, cinque minorenni e una mamma di 39 anni.
Si tratta della prima udienza del procedimento sulle responsabilità colpose, che hanno portato a giudizio la commissione di vigilanza che aveva rilasciato la licenza per pubblico spettacolo, la società che gestiva il locale e uno dei tre soci (gli altri, come anche i proprietari dell’immobile, hanno già definito in precedenza le proprie posizioni in abbreviato).
Fitto il calendario di udienza già fissato dalla giudice Francesca Pizii, che prevede già 23 date e che porterà alla sentenza per la metà di luglio.
Gli imputati sono nove accusati di reati, contestati a vario titolo di cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale.
Nella strage della Lanterna azzurra di Corinaldo morirono Asia Nasoni, 14 anni, di Mondolfo (Pesaro Urbino), Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia (Ancona), Benedetta Vitali, 15 anni, di Fano (Pesaro Urbino), Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone (Pesaro Urbino), Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia, ed Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia, madre di quattro figli che aveva accompagnato una figlia per vedere l’esibizione del trapper Sfera Ebbasta in dj set.